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Cronaca

Quattro gruppi principali, usura legata alla pandemia e lucrosi traffici di droga: il mosaico dei clan a Bari

E' la mappa tracciata dalla relazione semestrale della Dia per il primo semestre 2021. Il capoluogo pugliese si conferma un puzzle composto da gruppi storici (Strisciuglio, Parisi, Mercante-Diomede e Capriati) contrastati anche attraverso importanti blitz in città

Quattro gruppi principali, riti di affiliazione, usura legata alla crisi pandemica, ma anche spaccio di droga condiviso con gruppi albanesi ed operazioni che hanno colpito duramente il sistema criminale cittadino: è la mappa dei clan di Bari tracciata dalla relazione semestrale della Dia per il primo semestre 2021, presentata in questi giorni alla Camera dei Deputati.

Il capoluogo pugliese si conferma un mosaico composto dai clan storici (Strisciuglio, Parisi, Mercante-Diomede e Capriati) impegnati a spartirsi i lucrosi affari illeciti, contrastati anche attraverso importanti blitz in città. Su tutti si segnala l'inchiesta Vortice-Maestrale che portò, nell'aprile 2021, all'arresto di 99 persone, assestando un duro colpo al clan Strisciuglio e alle articolazioni legate al gruppo attive nei quartieri Libertà, San Paolo (con una 'cellula' a Palo del Colle), San Pio, Catino e San Girolamo, dove vi sarebbe un asfissiante controllo del territorio con estorsioni ai danni di piccoli imprenditori, commercianti e artigiani, nonché vari business illegali, tra cui quello delle slot machine.

L'evoluzione degli Strisciuglio, clan "tra i più temuti" colpito dai recenti blitz

In particolare, nella relazione si sottolinea l'evoluzione storica del gruppo che  da costola defezionista del clan Capriati è riuscito a concretizzare un piano espansionistico talmente efficace da diventare il più esteso e tra i più temuti clan camorristici di Bari”.  La spiccata matrice unitaria del sodalizio sarebbe salvaguardata dalla consolidata prassi di effettuare “battesimi” attraverso rituali di affiliazione e di innalzamento di grado persino all’interno degli ambienti penitenziari dove svolge un’instancabile attività di proselitismo soprattutto nei confronti delle giovani generazioni, In carcere, invece, il potere sarebbe mantenuto attraverso intimidazioni fisiche.

Il mosaico dei gruppi nei vari quartieri di Bari tra relazioni 'flessibili' e contrapposizioni

Le relazioni tra i clan baresi mostrano una certa 'flessibilità' anche per adattarsi ai vari affari criminali, non senza tralasciare contrapposizioni, come nel caso di alcuni gruppi operativi a Conversano dove alcune fazioni del clan Parisi sarebbero transitate nella compagine criminale degli Strisciuglio. Analogo confitto di interessi si registra nel quartiere San Paolo dove il clan “della luna” è operativo con il gruppo Telegrafo staccato dai Misceo. Quest’ultimi presumibilmente sarebbero transitati nella confederazione mafiosa opposta costituita dagli altri clan baresi tra cui in primis i Capriati e i Diomede-Ex Mercante. Nel quartiere Madonnella, invece, gli Strisciuglio conterebbero sul gruppo Di Cosimo-Rafaschieri che reduce da una scissione interna avrebbe dato vita ad un’alleanza con soggetti appartenenti al primo clan. Sul fronte dell'area metropolitana di Bari vi è invece una "frammentarietà strutturale delle consorterie" storiche baresi nell'insinuarsi tra i centri nevralgici del tessuto socio-produttivo.

Clan Parisi "contraddistinto da struttura interna piramidale"

Per quanto riguarda il clan Parisi, invece, la relazione della Dia afferma che sarebbe "contraddistinto da una struttura interna di tipo piramidale articolata su vari livelli e formato da una serie di sottogruppi autonomi che nella gestione delle attività criminali operano in sinergia (non priva di contrasti) nei rispettivi territori". Tra questi il gruppo dei Palermiti che avrebbe interagito con il gruppo Anemolo per gli affari illeciti nel quartiere Carrassi. L’alleata frangia dei Palermiti sarebbe "da considerarsi alter ego e braccio armato del clan Parisi" e sarebbe "in grado di gestire imprenditorialmente il traffco di stupefacenti anche attraverso l’operatività di associazioni delinquenziali". Sotto l'egida dei Parisi, invece, sono attivi i gruppi Velluto e Fiore-Risoli tra San Pasquale, Carrassi e Poggiofranco. Nella medesima area d’azione facente capo ai Parisi è presente il clan Capriati storicamente attivo nel Borgo Antico di Bari e nella provincia. Le fibrillazioni interne al sodalizio sarebbero causa del tentativo di scalata da parte di giovani leve desiderose di guadagnare posizioni di vertice.

Un altro clan con varie ramificazioni in provincia è quello dei Mercante-Diomede, federato ai Capriati, operativo non solo nella città di Bari ma anche in alcuni comuni come Altamura, Adelfa, Bitonto, Gravina in Puglia e Triggiano. La famiglia Mercante, una volta attiva nel quartiere Libertà, attualmente risulterebbe particolarmente indebolita oltre che a causa della recente morte del capo storico anche per l’incontrastata presenza nel rione del capo dei Caldarola, ritenuto esponente di spicco degli Strisciuglio Infine,.nei quartieri del litorale nord del capoluogo come San Girolamo, Fesca e San Cataldo sono presenti i Lorusso un gruppo satellite dei Capriati che sarebbe in contrasto per il controllo e la gestione delle attività illecite con l’articolazione Campanale affliata agli Strisciuglio.

Droga, furti e usura le principali risorse dei clan baresi

La relazione della Dia fa anche il punto sulle principali attività criminali dei clan baresi: il traffico di sostanze stupefacenti resta una delle principali risorse, sfruttando canali di approvigionamento nazionali ed esteri (in particolare albanesi. Persistono anche furti ai danni delle attività commerciali, nonchè gli incendi dolosi ai danni di auto e negozi. I gruppi, inoltre, disporrebbero di una cospicua quantità di armi, come documentato da inchieste e sequestri, eseguiti anche a carico di incensurati. Non manca, infine, l'usura, con tassi d'interesse stellari imposti a piccoli imprenditori locali in difficoltà economiche anche a causa della pandemia.

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