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Cronaca

Marò: Di Paola in India, ancora un rinvio per l'udienza sulla giurisdizione

Il ministro della Difesa a New Dehli incontra il suo omologo indiano e fa visita ai militari in carcere. Intanto l'alta Corte del Kerala dispone l'ennesimo rinvio dell'udienza sulla giurisdizione. Su Facebook il messaggio dei marò agli italiani: "Grazie, ci avete reso più forti"

I contatti diplomatici vanno avanti, ma una soluzione definitiva nella situazione di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sembra essere ancora lontana.

DI PAOLA IN INDIA - Il ministro della Difesa, Giampaolo di Paola, è arrivato ieri in India, dove ha incontrato i marò detenuti nel carcere di Trivandrum. "Mi aspetto dalle autorità del Kerala pieno rispetto della dignità dei militari italiani, che sono parte dello Stato italiano, e che sia dato corso immediatamente alle indicazioni della Corte su una diversa allocazione per la detenzione provvisoria", ha spiegato il ministro al TG1 subito dopo l'incontro. Poi, nella mattinata odierna, il ministro ha incontrato a New Dehli il suo omologo indiano A.K. Antony per parlare della vicenda dei due militari italiani, anche se, da quanto si è appreso, entrambe le parti avrebbero convenuto che la questione deve essere trattata da livelli istituzionali superiori, come dimostra l'incontro bilaterale tra i due premier Mario Monti e Manmohan Singh lunedi' a Seul.

IL RINVIO DELL'UDIENZA - Intanto in mattinata è arrivato anche l'ennesimo rinvio - a lunedì prossimo - dell'udienza sulla giurisdizione. I giudici dell'Alta Corte del Kerala dovrebbero pronunciarsi sul ricorso presentato dalla difesa dei due militari italiani affinché venga riconosciuta la giurisdizione italiana sull'incidente, che sarebbe avvenuto in acque internazionali.

LA PARTENZA DELL'ENRICA LEXIE - Potrebbe invece ripartire tra qualche giorno la petroliera italiana a bordo della quale è avvenuto l'incidente, ancorata al largo della baia di Kocki con il suo equipaggio dal 15 febbraio scorso. L’Alta Corte del Kerala ha concesso l'autorizzazione a partire a patto che venga presentato un bond, una sorta di impegnativa scritta di pagamento del valore di 30 milioni, pari a 440mila euro, che serve per assicurare eventuali adempimenti che potrebbero essere richiesti nel processo contro i due marò.

IL MESSAGGIO DEI MARO' - Nel frattempo i due militari italiani hanno inviato un messaggio a tutti gli italiani, pubblicato su Facebook dalla sorella di Massimiliano Latorre. "Con la vostra spontaneità e il vostro cuore ci avete reso ancora più forti, ancora più italiani. Grazie per tutte le lettere che ci avete inviato e per quelle che ci invierete 'preziose' per il nostro spirito soprattutto a tutti coloro che, pur non avendo a disposizione Fb ci fanno arrivare comunque il loro sostegno e affetto".  "Max - ha spiegato la sorella del marò tarantino - mi ha chiesto di prendere carta e penna ed ha detto: 'scrivi questa cosa importante'. Ciao a tutti, voglio ringraziarvi per l'affetto, l'interesse ed il calore con cui sino ad oggi mi e ci avete impreziosito".

 

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