Presunti illeciti per la nuova area mercatale di Molfetta: 11 indagati, c'è anche il sindaco Minervini
Il cantiere è stato posto sotto sequestro dalla Finanza su disposizione della Procura di Trani. I reati ipotizzati sono di frode nelle pubbliche forniture, turbata libertà di scelta del contraente e truffa aggravata in danno dello stato
Undici indagati e cantiere sotto sequestro. Questa mattina i finanzieri della Tenenza di Molfetta, in esecuzione di un decreto di sequestro probatorio emesso dalla Procura della Repubblica di Trani, hanno apposto i sigilli, a Molfetta, all'area tra via dei Salesiani e Via Mons. A. Bello, all'interno della quale avrebbe dovuto trovare collocazione il nuovo mercato. L'opera è finita sotto la lente della Procura per presunti illeciti connessi alla sua realizzazione.
Tra le undici persone iscritte nel registro degli indagati dalla procura di Trani figura anche il sindaco della cittadina a nord di Bari, Tommaso Minervini, di recente rieletto.
"Le attività di indagine - spiega gli investigatori in una nota - traggono origine da una delibera della Giunta Comunale di Molfetta di approvazione del progetto esecutivo dei lavori di riqualificazione dell’area. Dopo la procedura di pubblica evidenza e l’affidamento dei lavori, la P.G. ha scoperto che all’interno dell’area, in particolare nel sottosuolo, giaceva una discarica incontrollata di rifiuti che la ditta vincitrice della gara di appalto ha smaltito, sopportando enormi costi.
Apertosi un contenzioso tra la ditta e il Comune di Molfetta, la stazione appaltante avrebbe deciso di stipulare un contratto di transazione, che - sulla base delle ipotesi investigative - sarebbe stato concluso "senza rispettare le norme sostanziali e procedurali del codice dei contratti pubblici, così versando all’appaltatrice l’intero corrispettivo per l’opera inizialmente appaltata, nonostante i lavori non siano mai terminati".
Contestualmente, i pubblici amministratori locali avrebbero "affidato i lavori di realizzazione dell’opera originaria ad un’altra ditta – aggiudicataria di una gara d’appalto per il rifacimento delle strade cittadine – senza una autonoma gara di appalto". La giunta comunale - hanno ricostruito ancora gli investigatori - avrebbe "da ultimo, approvato un ulteriore progetto “di completamento” dei lavori dell’area mercatale; stando all’importo economico stanziato in delibera (ulteriori 700 mila euro circa) il costo dei lavori è aumentato notevolmente rispetto alla originaria progettazione".
La Procura ha ipotizzato i reati di frode nelle pubbliche forniture, turbata libertà di scelta del contraente e truffa aggravata in danno dello stato. Tra gli indagati figurano tre amministratori locali, i legali rappresentanti delle ditte appaltatrici e alcuni funzionari comunali.
Sindaco Minervini indagato. La difesa: "Totale fiducia nella magistratura"
Il primo cittadino - come riporta la Dire - risponde di turbata libertà della scelta del contraente e falsità ideologica. Tra gli indagati ci sono dirigenti comunali e imprese accusati a vario titolo di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, frode in pubbliche forniture, turbata libertà della scelta del contraente e falsità materiale. Questa mattina i finanzieri sono stati in Comune per notificare l'informazione di garanzia e acquisire documentazione relativa alla nuova area mercatale che è stata sottoposta a sequestro. "La procura ipotizza una frode nelle pubbliche forniture messa in atto con atti amministrativi propedeutici", spiega alla Dire Tommaso Poli, difensore di Minervini e aggiunge: "Il mio assistito, preso atto della nuova iniziativa della procura di Trani, rinnova la totale fiducia e rispetto nell'operato dei pubblici ministeri e dei militari della guardia di finanza, invitando a non strumentalizzarne l'operato". "Minervini - prosegue il legale - ribadisce di aver sempre agito nell'esclusivo interesse della città e si dichiara fiducioso che le indagini proveranno che ha sempre agito nell'esclusivo interesse della città ed è tranquillo nel poter dimostrare e spiegare la dinamica amministrativa". A coordinare le indagini sono i magistrati Giuseppe Francesco Aiello e Francesco Tosto.mo