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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Monopoli

Monopoli, scontro sull'ospedale. Attolini rassicura: "Servizi essenziali garantiti"

Sindaco e assessori da venerdì occupano il nosocomio per protestare contro la chiusura di alcuni reparti. L'assessore alla sanità rassicura: "I servizi sono garantiti"

"A 48 ore dall'inizio del presidio siamo ancora in attesa di un cenno del presidente della Regione Puglia verso i cittadini di Monopoli e di tutto l'hinterland. E ciò nonostante i ripetuti inviti alla sua segreteria". A parlare è il sindaco di Monopoli, Emilio Romani (Pdl), che da venerdì scorso, assieme ai componenti della sua giunta, presidia notte e giorno l'ospedale 'San Giacomo' per protestare contro la chiusura di alcuni reparti.

"DA VENDOLA NESSUNA RISPOSTA" - Sindaco e assessori presidiano a turno il reparto di terapia intensiva coronarica (Utic) per protestare - spiegano - contro la sua chiusura, avvenuta nei giorni scorsi, in attuazione del piano di riorganizzazione ospedaliero approvato a giugno dalla giunta regionale che prevede solo un'area critica con minori posti letto. Lo stesso piano ha portato alla chiusura del reparto di Pediatria e della Radiologia nelle ore notturne, oltre al paventato rischio di perdere il primario del Pronto Soccorso in un dipartimento di emergenza di primo livello. Secondo Romani, se Vendola non verrà a Monopoli "saremo costretti ad alzare la temperatura di una partita la cui posta in gioco è fondamentale per il futuro delle nostre popolazioni". "Ad oggi - polemizza il primo cittadino - sono giunte solo alcune dichiarazioni del suo contabile, un tal assessore (alla salute, ndr) Ettore Attolini, che invece di prendere atto e porre rimedio, ha affidato il suo pensiero ad un'intervista televisiva in cui ha dichiarato che all'ospedale 'San Giacomo' non è cambiato nulla". E conclude: "La tracotanza e la paradossalità di tali dichiarazioni dimostrano quanto incompetente, inaffidabile, inadeguato e inutile sia l'apporto alla sanità pugliese portato da questo individuo e di quanto male faccia il presidente Vendola a fidarsi di questi ragionieri della politica".

"SERVIZI GARANTITI" - Sulla questione 'San Giacomo', infatti, fino a questo momento è arrivata la risposta dell'assessore alla sanità Attolini che ha cercato di rassicurare la cittadinanza, stigmatizzando l'azione dimostrativa della giunta Romani. "I cittadini di Monopoli possono stare tranquilli: i servizi dell'ospedale San Giacomo sono garantiti", ha detto Attolini. "Ci tengo a rassicurare i cittadini di Monopoli e dei Comuni vicini che non cambierà nulla". "Nel piano di riordino della rete ospedaliera - spiega Attolini - è prevista, a fronte della chiusura dei reparti di Utic non dotati del laboratorio di emodinamica (come quello dell'ospedale di Monopoli), dove vengono effettuate le procedure di angioplastica sui pazienti con infarto acuto del miocardio Stemi, l'attivazione di un'area critica all'interno del reparto di cardiologia, dedicata alla presa in carico dei pazienti cardiopatici complessi (con infarto non Stemi, aritmie complesse, scompenso cardiaco ed altro)". "In sostanza - prosegue - le stesse patologie che vengono ricoverate attualmente nel reparto di cardiologia-Utic e che continueranno quindi ad essere trattate nello stesso reparto per il quale non è previsto, quindi, nessun ridimensionamento in termini di attività (tranne la perdita del solo codice Utic, sostituito dalla area critica). Gli infarti più complessi (Stemi), così come già accade oggi, saranno trasferiti nel reparto cardiologico di riferimento dotato di laboratorio di emodinamica (ospedale Di Venere) e, superata la fase critica, ritrasferiti nel reparto di Monopoli. Inoltre, nella revisione del regolamento di riordino della rete ospedaliera, è prevista la riapertura del reparto di pediatria che conserva lo stesso numero di posti letto (10), oltre a conservare il nido". Attolini afferma di trovare di "pessimo gusto" la "strumentalizzazione di vicende della salute per fini politici, come probabilmente sta accadendo a Monopoli". "Stigmatizzo fortemente l'atteggiamento irresponsabile di amministratori locali e politici, che - conclude - pensano di creare e cavalcare problematiche sanitarie nei territori, per poi utilizzarle a scopi politico-elettorali". (Fonte Ansa)

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