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Cronaca Gravina in Puglia

Ciccio e Tore, il papà sarà risarcito per ingiusta detenzione

La Corte di Appello di Bari ha riconosciuto al padre dei fratellini di Gravina un risarcimento di 65mila euro. Nel novembre del 2007 Filippo Pappalardi fu arrestato con l'accusa di averli fatti sparire e di averli uccisi. Restò in carcere per tre mesi, fino al ritrovamento casuale dei corpi dei due bambini

Un risarcimento di 65mila euro per l'ingiusta detenzione di tre mesi e il danno morale subito. Lo hanno stabilito i giudici della Corte di Appello del Tribunale di Bari nei confronti di Filippo Pappalardi, padre di Ciccio e Tore, i fratellini di Gravina scomparsi nel 2006 e poi trovati morti nella cisterna di una casa abbandonata nel 2008.

Francesco e Salvatore, 13 e 11 anni, scomparvero da Gravina il 5 giugno del 2006. I loro corpi furono ritrovati per caso nel pozzo di un edificio abbandonato nel centro della cittadina solo due anni dopo, il 25 febbraio del 2008. A novembre del 2007 il padre fu arrestato con l'accusa di averli fatti sparire e di averli uccisi. Pappalardi rimase detenuto per tre mesi e venne scarcerato solo dopo il ritrovamento dei due corpi. L'autopsia stabilì che i due fratellini erano caduti in modo accidentale nella cisterna il giorno della loro scomparsa e che non erano più riusciti a risalire.

Per l'ingiusta detenzione è stato riconosciuto un risarcimento di 20 mila euro, mentre per il danno morale il risarcimento ammonta a 45 mila euro. La difesa di Pappalardi, tuttavia, aveva chiesto un indennizzo di 516mila euro.

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