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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Bitonto

Rimane schiacciato dal carico del muletto, 23enne perde la vita in azienda

L'episodio è avvenuto in tarda mattinata a Bitonto. Sul posto sono intervenuti i medici del 118, che non hanno potuto che constatare il decesso

Morte sul lavoro a Bitonto: un 23enne, che lavorava in un'azienda della zona artigianale, ha perso la vita in tarda mattinata. Secondo una prima ricostruzione, il giovane sarebbe rimasto schiacciato dal carico trasportato da un muletto. L'operaio alla guida del mezzo avrebbe perso il controllo del veicolo per cause ancora da accertare. Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118, ma ormai era troppo tardi. La polizia sta effettuando i rilievi sul luogo dell'incidente.

Cgil: "Basta con queste morti sul lavoro"

Sulla tragedia ha commentato la Cgil Bari: "Basta con queste tragedie sul lavoro! Esprimiamo il nostro cordoglio alla famiglia alla quale assicuriamo che il nostro sdegno non durerà solo il tempo dettato da queste circostanze - il commento del segretario generale, Gigia Bucci - Saremo ora più che mai in campo per fermare eventi drammatici come questi che sembrano non interessare più la società civile se non nella misura in cui si registra passivamente la cronaca delle cosiddette “morti bianche”. In un momento come questo di emergenza sanitaria oltre che economica, la sicurezza fuori e dentro i luoghi di lavoro deve essere una priorità per tutti! La nostra battaglia è e continuerà ad essere quella di garantire tutela dei diritti quale appunto il diritto ad un lavoro sicuro".

Cisl: "Per la sicurezza sul lavoro nulla è cambiato"

"Siamo costretti anche oggi a registrare tra le cronache di centinaia di morti annunciate, la tragica sorte che ha colpito il giovanissimo lavoratore di 23 anni all'interno di un'azienda di Bitonto, in provincia di Bari, che ci fa capire che dopo il lockdown per la pandemia, nei luoghi di lavoro nulla o poco è cambiato per la sicurezza dei lavoratori - commenta Giuseppe Boccuzzi, segretatio Cisl Bari Bat -  La scia di vittime è lunga: più di 430 morti e quasi 208.000 infortuni sul lavoro in questo primo semestre dell'anno, ci fanno vivere una strage quotidiana che ci porta via ogni giorno in media dai luoghi di lavoro 3 persone, che escono di casa per andare a lavorare e non ci tornano tragicamente mai più". "È indubbio  - prosegue - che servono più controlli e più coordinamento tra gli organi preposti alle verifiche nelle aziende. Il nostro territorio provinciale barese non può permettersi un tessuto di aziende, che nel campione sottoposto a controllo dagli Organi ispettivi si presenta in violazione delle norme in materia di salute e sicurezza per quasi il 60%. Sono anni che predichiamo come sindacato ed insieme alle associazioni datoriali nel sistema della bilateralita di investire nella formazione e prevenzione in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Tante norme, tante sanzioni, tante iniziative di formazione e informazione, sembrano purtroppo ancora non bastare per fermare questa tragedia e allora, pur continuando in quest'opera di sensibilizzazione e di costruzione sui luoghi di lavoro di una cultura e pratica della sicurezza, si colpisca o duramente quei comportamenti datoriali che piegano la sicurezza ad un costo comprimibile fino alla morte....".
 

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