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Cronaca Madonnella / Via Francesco Saverio Abbrescia

Aperta indagine sulla 'malamovida' nel quartiere Umbertino di Bari. I residenti: "Basta schiamazzi notturni, servono regole"

La Procura ha aperto un'inchiesta dopo l'esposto di circa 150 cittadini della zona che spiegano l'iniziativa legale: "Dalle istituzioni nessuna risposta. Non siamo contro le attività ma c'è bisogno di stabilire delle norme"

La 'malamovida' del quartiere Umbertino di Bari finisce nel mirino della Procura del capoluogo pugliese. I magistrati hanno preso in considerazione un esposto di circa 150 residenti inviato lo scorso luglio nel quale si chiedeva alle autorità di intervenire contro il "disturbo della quiete pubblica" che quasi ogni sera si verrebbe a creare "tra aperture dei locali fino a notte fonda, schiamazzi, musica e vociare". A rappresentare le istanze dei residenti nell'esposto è l'avvocato Luigi Giarratana. Dopo anni di richieste d'intervento, i cittadini hanno cosi deciso di rivolgersi alla Magistratura poichè non avrebbero "ottenuto risposte sufficienti dalle istituzioni" in particolare per la zona tra via Abbrescia e via Cognetti nonché per altre strade e piazze limitrofe.

"Abbiamo fornito per conoscenza al sindaco, al prefetto e al presidente della Regione - spiega a BariToday Mauro Gargano del Comitato Salvaguardia Zona Umbertina - la copia della nostra denuncia. Dal 2015 chiediamo l'istituzione di alcune zone di tutela. La nostra non è una battaglia contro le attività commerciali, né vogliamo perseguire qualcuno, ma la questione principale è stabilire delle regole".

Gargano cita il decreto legislativo 59 del 2010 riguardante l'adeguamento da parte dello Stato Italiano alla direttiva europea Bolkenstein sul mercato interno, con la quale "I Comuni hanno di fatto perso la possibilità di regolamentare gli insediamenti delle attività commerciali sul territorio tranne che per quelli di somministrazione di cibi e bevande. All'articolo 64, comma 3 del provvedimento, si spiega che questa programmazione possa prevedere, sulla base di parametri oggettivi e indici di qualità del servizio, divieti o limitazioni all'apertura di nuove strutture per ragioni irrisolvibili di sostenibilità ambientale, sociale e di viabilità. C'è anche un riferimento al rispetto del diritto dei residenti alla vivibilità del territorio e alla normale mobilità. Il provvedimento - rimarca Gargano - considera anche la tutela e la salvaguardia delle zone di pregio artistico, storico e architettonico. L'Umbertino riteniamo che rientri a pieno titolo in queste aree"

Per i residenti "situazione invariata" nonostante pattugliamenti e sanzioni

Le indagini della Procura potrebbero essere arricchite da quello che sarebbe emerso nei controlli effettuati negli ultimi mesi dalle Forze dell'Ordine. A luglio scorso, inoltre, si era svolta una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza proprio sul tema. Non sono neppure mancati pattugliamenti e multe. Secondo i residenti, però, la situazione è rimasta sostanzialmente invariata: "E' una sconfitta per tutti - dice Gargano - perché in tanti anni abbiamo presentato diffide ma anche copie di ordinanze effettuate da altri Comuni come ad esempio Bologna, per limitare gli orari di apertura. Non siamo stati ascoltati pur avendo provato di tutto".

Da parte dei residenti, però, non ci sono solo denunce e rilanciano alcune delle vecchie proposte avanzate in passato per superare la questione: "Avevamo chiesto - aggiunge Gargano - di istituire dei poli gastronomici in varie zone della città di Bari, con locali grandi e una viabilità adeguata, in modo da non far concentrare tutto in una zona. L'Umbertino viene preso d'assalto mentre altre aree conoscono una desertificazione. Negli ultimi tempi, tra l'altro, i locali sono aumentati e la situazione diventa sempre più difficile, specie nei weekend". Di qui la richiesta di diversificare le attività con l'apertura anche di botteghe artigianali e altri tipi di negozi che possano attirare i turisti lungo l'arco della giornata: "Chiediamo uno sviluppo armonico dell'Umbertino - conclude Gargano - e invece, in questa maniera, si distrugge un ambito territoriale provocando numerosi disagi ai residenti". 

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