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Giovedì, 23 Marzo 2023

Il San Paolo diventa museo a cielo aperto: ecco i 10 murales realizzati sulle palazzine Arca

Artisti pugliesi, italiani e internazionali hanno trasformato le aree attorno a via Saverio Altamura con colorate opere di street art che vengono inaugurate domenica. Il progetto del Qm San Paolo è curato da Mecenate 90 ed Ecomuseo Casilino, con la collaborazione di Cellule Creative e il patrocinio di Comune, Regione e Arca Puglia

Dieci murales per ridisegnare la geografia della periferia barese e rendere un quartiere come il San Paolo un polo d'interesse turistico. Sarà inaugurato ufficialmente domenica 24 ottobre 'Qm San Paolo', un progetto di museoformazione urbana curato dall'associazione Mecenate90 ed Ecomuseo Casilino, nelle persone di Stefano Antonelli e Gianluca Marziani. 

A realizzare le opere di street art, ci sono innanzitutto cinque artisti pugliesi (SKOLP, RIZEK, AWER, CHEKOS e DAVIDE DPA). CHEKOS nel suo murales si è ispirato anche ad una storia realmente accaduta: una donna morta dopo essere stata raggiunta per errore da un proiettile vagante. RIZEK ha utilizzato invece la figura dell'angelo in una valenza contraria rispetto a come venivano definiti gli street artist un tempo, da demoni diventano angeli che portano speranza nel quartiere. DAVIDE DPA ha realizzato poi un giovane donna contemporanea del quartiere che rappresenta la sua generazione sottolineandone l'importanza. Non mancano poi street artist italiani e internazionali, ovvero JAMES REKA, DAVID POMPILI, MANU INVISIBILE e HOGRE. IN ARRIVO è invece il nome dell'autore dell'ultimo murales, che sarà completato nella giornata di sabato.

Ne abbiamo parlato con i rappresentati di 'Cellule creative', l'associazione sul territorio che ha collaborato nel progetto, avendo già una conoscenza pregressa sul tema: furono loro a fare realizzare nel 2019 il murales di San Nicola sempre nel quartiere San Paolo, che è stato di recente illuminato. In particolare l'associazione ha lavorato con i curatori artistici di QM San Paolo per dare consistenza territoriale al progetto e integrare il lavoro curatoriale con gli aspetti culturali locali e microlocali (ovvero Bari e San Paolo). "Allo stesso tempo abbiamo raccolto la sfida - spiegano Stefano Straziota - di proseguire il lavoro di museoformazione iniziato e in questo modo trasformare un quartiere di edilizia popolare nel più alto dispositivo culturale del nostro modello di società: il museo. Abbiamo curato tutti gli aspetti di produzione acquisendo un know-how che permette di seguire progetti su scala urbana"

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