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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Alberobello

Dieci anni fa il naufragio della Costa Concorda, Alberobello ricorda il sacrificio estremo di Giuseppe: "Fu un eroe, merita una medaglia d'oro"

Il giovane, che lavorava come batterista sulla nave da crociera. fu una delle 32 vititme della tragedia: cedette il suo posto sulla scialuppa di salvataggio ad una famiglia con bambini piccoli

Alberobello ricorda, a dieci anni di distanza dal naufragio della Costa Concordia davanti all'isola del Giglio, il suo concittadino Giuseppe Girolamo, morto a 30 anni da eroe dopo aver ceduto il proprio posto sulla scialuppa di salvataggio a due fratellini, alla loro mamma, Antonella Bologna, e al loro papà pur non sapendo nuotare, consapevole che quel gesto gli sarebbe costato la vita. 

Giuseppe lavorava come batterista sulla nave da crociera, naufragata il 13 gennaio 2012 in una tragedia che provocò, in tutto, 32 vittime. In questi anni il Comune di Alberobello ha richiesto più volte, ma invano, che a Giuseppe fosse conferita la Medaglia al valor civile: "Un gesto simbolico - spiega la cittadina dei Trulli - e doveroso nei confronti di un eroe generoso che ha sacrificato se stesso per salvare il prossimo.  Ci auguriamo che la nostra richiesta, che è quella di una intera Comunità, possa trovare accoglimento affinché Giuseppe Girolamo riceva finalmente il giusto merito per il proprio esemplare comportamento, modello di vita per ciascuno di noi.  Dieci anni dopo, con orgoglio e con identica commozione, Alberobello piange il suo eroe, orgogliosa di annoverarlo tra i suoi cittadini più illustri, straordinario emblema di altruismo e generosità".

A ricordare il sacrificio estremo di Giuseppe, anche Antonella Bologna, originaria di Palermo, che in quell'occasione era una passeggera della nave assieme al marito e a due bimbi piccoli: "E' ricordo indelebile che non si cancellerà mai per tutta la mia vita. Ci ha salvato. E' giusto conferire la medaglia al valore a questo ragazzo perché ha dato la sua vita per gli altri e per i bambini. La merita veramente" spiega parlando con l'Adnkronos.

 "Lo ricordo benissimo - aggiunge la signora Bologna - era un ragazzo alto, magro, vestito di nero, con la barbetta: un bel ragazzo. E' lui, l'ho riconosciuto dalle foto. Non mi volevano far salire sulla scialuppa - prosegue il racconto drammatico - nonostante avessi i bambini (i figli gemelli ndr). Avevano solo 3 anni e mezzo, una cosa atroce. Abbiamo visto veramente la morte con gli occhi. Quando ho urlato chiedendo di salire lui ha detto 'venga, venga' e ci ha fatto entrare nella terza scialuppa, prima mio marito con il primo bambino, poi io con l'altro. Lui non è salito".

Per quanto riguarda la richiesta di una medaglia al valore civile richiesta avanzata più volte in modo ufficiale dal sindaco di Alberobello con lettere inviate al Ministero dell'Interno, alla Presidenza del Consiglio, alla Presidenza della Repubblica e alla Prefettura di Bari,  la signora Bologna si dice "ovviamente d'accordo. Ho dato tutta la documentazione, il sindaco di Alberobello sa di questa mia testimonianza". "Ho raccontato ai bambini di questo gesto di Giuseppe Girolamo dopo alcuni anni - conclude - perché all'inizio stavamo malissimo tutti, anche i bambini hanno vissuto il trauma".

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