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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

No al dissequestro della sede di CasaPound, il Riesame: "Evocati metodi fascisti"

Depositate le motivazioni del provvedimento con cui lo scorso 24 gennaio i giudici hanno respinto la richiesta di dissequestro: "Fatti del 21 settembre connotati da ideologia fascista"

Un'aggressione connotata "dalla evocazione dell'ideologia fascista". Così i giudici del Tribunale del Riesame definiscono l'episodio avvenuto la sera del 21 settembre 2018, quando un gruppo di militanti di CasaPound aggredì alcuni manifestanti antifascisti di ritorno dalla manifestazione 'Mai con Salvini'.

Nelle motivazioni del provvedimento con cui lo scorso 24 gennaio il Riesame ha rifiutato il dissequestro della sede, i giudici scrivono che "nessun dubbio sussiste sulla capacità della ritualità adottata a suscitare o rafforzare nei presenti sentimenti nostalgici nei confronti del partito fascista ed operare, oggettivamente, come veicolo di proselitismo, di adesione e di consenso, concorrendo alla diffusione di concezioni favorevoli alla ricostituzione del partito fascista". "I comportamenti censurati - si legge nel provvedimento - hanno determinato un pericolo concreto e attuale di riproposizione di quel partito evocando un modus operandi tipico del movimento fascista".

I giudici inoltre ricordano come quella sera dell'aggressione, nella sede del movimento fossero presenti 30 militanti, per metà provenienti da altre province pugliesi, per cui "non appare dubitabile" che "vi fosse stata una preordinazione e predisposizione" nell'azione contro i manifestanti antifascisti.
 

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