"Nord barese penalizzato", i sindaci di Molfetta e Corato contro il piano di riordino ospedaliero
Paola Natalicchio e Massimo Mazzilli si schierano contro la delibera della giunta regionale sulla sanità e annunciano battaglia contro il declassamento dei rispettivi ospedali e la perdita di posti letto
Dopo l'approvazione del piano di riordino della sanità da parte della giunta regionale, iniziano a delinearsi le prime situazioni critiche nelle strutture ospedaliere interessate dalla delibera. Una delle aree più penalizzate secondo gli amministratori locali è quella del nord-barese.
Per effetto della decisione presa lunedì in Regione, l'ospedale “don Tonino Bello” di Molfetta passa da 101 posti letto a 76. All'interno della struttura chiudono i reparti di cardiologia e urologia e l’ambulatorio di pediatria. La chiururgia generale invece perde 8 posti letto passando a 16 posti, 36 per la medicina generale, 24 per ortopedia e traumatologia, mentre resta invariata la situazione del pronto soccorso traumatologico.
Anche l'Umberto I di Corato, è classificato come "ospedale di base", e avrà 80 posti letto divisi in 32 di medicina generale, 24 di chirurgia generale e 24 di ortopedia e traumatologia, con la chiusura dei reparti di ostetricia e ginecologia, pediatria e cardiologia.
Una situazione ritenuta inaccettabile dai sindaci di Molfetta e Corato, Paola Natalicchio e Massimo Mazzilli, secondo cui si avvantaggiano alcuni territori a scapito di altri. "Sembra che il diritto alla salute, in questa regione sia basato sulla "fortuna geografica" scrive il primo cittadino di Molfetta sulla sua pagina facebook -. "Non pensavamo che la giunta regionale sarebbe davvero arrivata a tanto".
Per questo motivo, i due sindaci, che promettono battaglia, domani terranno una conferenza stampa congiunta nell’area antistante l’Ospedale di Molfetta alle ore 10.30 per poi spostarsi alle ore 11.30 presso l’Ospedale di Corato.