Finiscono in un fascicolo d'indagine aperto dall'Ordine degli avvocati le ultime dichiarazioni della escort barese Patrizia D'Addario. Dopo due anni dall'intervista al Corriere della Sera che fece esplodere il sexgate pugliese, la D'Addario è tornata a far parlare di sè con un'intervista rilasciata qualche giorno fa al quotidiano Libero, in cui ha fornito una nuova versione dei fatti che la videro protagonista nell'estate 2009.

Ai giornalisti di Libero Patrizia D'Addario ha raccontato di essere stata "usata a sua insaputa dai nemici di Berlusconi" e di essere stata costretta a rendere pubblico il racconto - e le prove - delle notti trascorse a palazzo Grazioli dal suo legale, Maria Pia Vigilante, che avrebbe concordato per lei l'intervista con il Corriere della Sera. Dichiarazioni subito smentite dalla diretta interessata, ma che hanno comunque provocato la reazione dell'Ordine degli avvocati.

Per ora l'Ordine - rende noto il segretario, avv. Mariano Fiore - "ha aperto un incarto con la rassegna stampa degli ultimi giorni". "Prima di un eventuale procedimento disciplinare a carico della collega - dice l'avvocato Fiore - avvieremo un'indagine conoscitiva chiedendo chiarimenti alla stessa Vigilante e, se necessario, chiedendo atti non coperti da segreto istruttorio alla Procura della Repubblica".

Sulla nuova versione fornita da Patrizia D'Addario anche la Procura di Bari avrebbe deciso di svolgere approfondimenti aprendo un apposito fascicolo d'inchiesta: anche questo - a quanto sembra - conterrebbe per ora solo le notizie fornite dagli organi di informazione nei giorni scorsi. In ambienti giudiziari si conferma che, a questo riguardo, Patrizia D'Addario sarà presto sentita dagli inquirenti.