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Cronaca Putignano

Omicidio Riotino, il fidanzato: "L'ho strangolata durante un abbraccio"

Nell'interrogatorio davanti al gip Marco Guida il 18enne Antonio Giannandrea ha ammesso di aver ucciso Antonella, raccontando come sarebbe accaduto l'omicidio. Ancora una volta, però, il ragazzo non ha fornito un movente

Resta in carcere Antonio Giannandrea, il 18enne reo confesso dell'omicidio della fidanzata Antonella Riotino, uccisa lo scorso 4 gennaio a Putignano. Nel corso dell'interrogatorio davanti al gip del Tribunale di Bari, Marco Guida, il ragazzo, in carcere con l'accusa di omicidio volontario premeditato, avrebbe nuovamente ammesso la sua colpevolezza.

IL RACCONTO DELL'OMICIDIO - Il gip ha pertanto convalidato il fermo del 18enne, il quale avrebbe raccontato anche di aver ucciso Antonella durante un abbraccio, strangolandola fino a farle perdere i sensi, per poi colpirla con un coltello. Il giovane però ancora una volta non ha saputo fornire indicazioni sul movente dell'omicidio.

IL MOVENTE PASSIONALE E LE MINACCE - Per gli inquirenti, comunque, il delitto sarebbe legato alla relazione tra i due. Un legame che il ragazzo, per sua stessa ammissione, ma avrebbe voluto interrompere, incontrando invece l'opposizione di Antonella. Secondo quanto raccontato da un amico, inoltre, pare che la ragazza ricevesse da circa un mese minacce di morte, sia su Facebook che via SMS, da un account riconducibile allo stesso fidanzato. Intanto ieri a Putignano si sono celebrati i funerali di Antonella, ai quali hanno preso parte migliaia di persone che si sono strette nel cordoglio alla famiglia Riotino.

 

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