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Cronaca

Padre e figlio uccisi a Bari, Cassazione annulla cinque condanne

Annullata con rinvio le sentenze di condanna in relazioni agli omicidi di Luigi e Antonio Luisi, avvenuti tra il 2015 e il 2016 al quartiere Libertà

La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio cinque sentenze di condanna, in relazione agli omicidi di Luigi e Antonio Luisi, padre e figlio, avvenuti tra il 2015 e il 2016 al quartiere Libertà.

In particolare, i giudici della Suprema Corte, accogliendo i ricorsi delle difese, hanno annullato la sentenza di condanna a 20 anni di reclusione nei confronti di Vito Valentino, Christian Cucumazzo, Alessandro Ruta e Antonio Monno: i quattro erano stati ritenuti responsabili dalla Corte d’assise d’appello di Bari dell’omicidio di Antonio Luisi e del tentato omicidio del padre Luigi, colpiti in una sparatoria avvenuta in un circolo ricreativo del quartiere Libertà il 30 aprile 2015. 

Annullata anche la sentenza di condanna a 20 anni di reclusione per Maurizio Sardella, accusato di aver partecipato al successivo omicidio di Luigi Luisi, avvenuto a Bari la sera  del 31 ottobre 2016: Luisi morì dopo due settimane di coma.

In una nota, l'avvocato Dario Vannetiello, difensore di Valentino e Sardella, spiega che dei due fatti di sangue avevano riferito agli inquirenti anche sette collaboratori di giustizia. I due agguati, in base a quanto emerso dalle indagini, furono ricondotti a dissidi per il controllo dello spaccio di droga nel quartiere Libertà. In particolare, il movente del primo agguato fu individuato nel rifiuto dei narcotrafficanti che operavano su Bari, di pagare una tangente imposta da Valentino, per questo ritenuto mandante del delitto.
 

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