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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Torre a Mare, rilasciato il 30enne ghanese sospettato

Nessun elemento certo che riconduca l'uomo all'uccisione di Caterina Susca. Numerose le persone convocate in Questura. L'ipotesi della rapina finita nel sangue non convince gli investigatori

E' stato trattenuto per 24 ore in Questura ma sarà rilasciato in serata il 30enne ghanese fermato ieri nell'ambito delle indagini per l'omicidio della 60enne Caterina Susca, ritrovata morta - probabilmente strangolata - nella sua villetta alle porte di Torre a Mare.

NESSUNA PROVA - Secondo fonti inquirenti, gli investigatori non hanno al momento elementi certi che possano ricollegare all'omicidio il 30enne, che non risulta formalmente indagato, ragione per cui la magistratura ne ha disposto il rilascio.

L'INTERROGATORIO - L'uomo, in Italia con regolare permesso di soggiorno e residente al quartiere Libertà, era stato portato in Questura nel primo pomeriggio di ieri, dopo il delitto, perché presentava le stesse caratteristiche - dettagli dell'abbigliamento, in particolare - della persona ritratta in una foto scattata dai vicini della vittima. Il 30enne era stato rintracciato nei pressi di piazza Umberto. Secondo quanto si è saputo da fonti investigative, avrebbe ammesso di essere stato a Torre a Mare, negando però di aver ucciso la donna.

LE INDAGINI - Si attende l'esito di alcuni accertamenti sulle impronte digitali che potrebbero dare una svolta alle indagini e le prime risposte certe. Domani il pm che coordina le indagini, Manfredi Dini Ciacci, affiderà al medico legale Biagio Solarino l'incarico per l'autopsia. Intanto l'ipotesi di una rapina finita nel sangue non convince del tutto gli investigatori. Gli stessi parlano infatti di un delitto ''feroce'' perché l'assassino ''si è accanito sulla vittima'': un particolare che stride con l'ipotesi dell'aggressione a scopo di furto.
 

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