Processo omicidio Sciannimanico: pm chiede 30 anni per presunto killer
Requisitoria nel procedimento con rito abbreviato contro Luigi Di Gioia, accusato di omicidio volontario assieme a Roberto Perilli, ex collega del giovane ucciso, attualmente imputato in un altro processo dinanzi alla Corte d'Assise
Trent'anni di reclusione: è la pena richiesta dalla Procura di Bari per Luigi Di Gioia, pregiudicato barese imputato nel processo per l'omicidio di Giuseppe Sciannimanico, il giovane agente immobiliare freddato a Japigia il 26 ottobre del 2015. La richiesta è stata formulata dal Pm Francesco Bretone nel corso della requisitoria del processo con rito abbreviato dinanzi al gup del Tribunale di Bari, Francesco Angino.
Le repliche finali e la sentenza sono state rinviate al 7 febbraio prossimo. La difesa dell'imputato ha chiesto l'assoluzione da tutti i capi d'accusa nei suoi confronti. Parti civili del processo sono i genitori, il fratello e la fidanzata della vittima, i quali hanno richiesto, a vario titolo, risarcimenti tra i 100mila e i 150mila euro.
Per il delitto è anche imputato un ex collega dell'agente immobiliare, Roberto Perilli, imputato nel processo dinanzi alla Corte d'Assise di Bari. Entrambi gli indagati devono rispondere di omicidio volontario con l'aggravante della premeditazione.A loro viene anche contestato il reato di detenzione illegale della pistole per compiere l'omicidio, mai rinvenuta. Il delitto, per gli inquirenti, sarebbe stato ordito da Perilli, a causa di gelosie professionali nei confronti del collega, attirato con una trappola in una strada residenziale di Japigia e ucciso con due colpi di pistola