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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Omicidio Leopardi, in Appello assolto il suocero: ribaltata la sentenza di primo grado

La Corte ha assolto il 70enne Rocco Lagioia, imputato nel processo per il delitto del corniciaio 38enne di Valenzano, trovato morto nelle campagne di Valenzano

La Corte di Assise di Appello di Bari ha assolto "per non aver commesso il fatto" Rocco Lagioia, 70enne suocero di Alessandro Leopardi, 38enne corniciaio di Valenzano, ucciso ad ottobre 2014, il cui corpo venne ritrovato carbonizzato alcuni giorni dopo in campagna. Lagioia era imputato per il delitto: la sentenza d'Appello ha così ribaltato il verdetto di primo grado dell'ottobre 2017 con il quale il 70enne era stato ritenuto colpevole di omicidio volontario ed occultatamento di cadavere, venendo condannato a 16 anni di reclusione. Nell'ambito del procedimento di secondo grado la Procura Generale aveva chiesto 24 anni di carcere con il riconoscimento dell'aggravante della premeditazione, esclusa in primo grado.

Ribaltata la sentenza di primo grado

In base alle indagini dei Carabinieri, il 38enne sarebbe stato ucciso il primo ottobre del 2014. La scomparsa di Leopardi venne denunciata quella stessa mattina dalla moglie. Il corpo dell'uomo sarebbe stato quindi bruciato ed abbandonato nelle campagne non lontane dalla sua abitazione: il ritrovamento avvenne il 5 ottobre. La difesa di Lagioia, coordinata dagli avvocati Giancarlo Chiariello e Marianna Casadibari, aveva sostenuto l'assenza di tracce riconducibili alla vittima nel luogo dove sarebbe stata uccisa, in base alla ricostruzione dell'accusa, dal suocero. Contestato anche l'orario presunto della morte: per l'accusa Leopardi sarebbe stato ucciso di mattina. I difensori del suocero, invece, sostengono che sia stato ammazzato nel primo pomeriggio, quando Lagioia, in base a quanto dimostrato, si sarebbe trovato altrove. I giudici della Corte d'Assise d'Appello hanno quindi revocato i risarcimenti danni nei confronti dei familiari della vittima costituiti parti civili, i figli minorenni, i fratelli ed i genitori. Tra 90 giorni si conosceranno e motivazioni della sentenza.

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