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Cronaca

Omicidio Campanale a Poggiofranco, Emiliano: "Alfano mantenga la parola data"

L'agguato di ieri sera fa riesplodere l'emergenza sicurezza. Il primo cittadino attacca il ministro dell'Interno che all'indomani del triplice omicidio del San Paolo a maggio aveva assicurato l'invio di nuove forze di polizia: "Promesse disattese"

Ancora un omicidio di mafia, in strada, tra la gente, in un quartiere, Poggiofranco, da sempre considerato uno dei più "tranquilli" della città. L'agguato di ieri sera in viale De Laurentis, in cui è stato ucciso lo storico boss di San Girolamo Felice Campanale e un passante è rimasto ferito di striscio ad una gamba, fa riesplodere l'emergenza sicurezza. Una questione peraltro mai sopita, con il mese di agosto che ha fatto registrare un elevato numero di episodi di microcriminalità e su cui Bari Today ha voluto aprire un dibattito, intervistando coloro che nei prossimi mesi saranno impegnati nella campagna elettorale per l'elezione del nuovo sindaco.

E sull'agguato mafioso di ieri è intervenuto anche il primo cittadino Michele Emiliano, che attraverso i social network ha attaccato il ministro dell'Interno Alfano, invitandolo a mantenere la promessa fatta a maggio durante un vertice in Prefettura all'indomani del triplice omicidio del San Paolo. Alfano aveva garantito l'arrivo a Bari entro settembre di nuove forze di polizia (146 unità, per la precisione), ma, accusa Emiliano dal suo account Twitter, "le promesse sono state disattese".

"Ho fiducia nella magistratura e nell'Arma dei carabinieri che stanno svolgendo le indagini e che mi auguro assicurino prontamente alla giustizia i colpevoli - ha commentato su Facebook il primo cittadino - Chiedo ancora una volta al Ministro Alfano di mantenere la parola data e di inviare a Bari altri uomini e donne delle forze dell'ordine".

Poggiofranco, il luogo dell'agguato a Campanale - foto TgNorba24

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