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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

La faida tra Parisi-Palermiti e Strisciuglio per la droga e l'omicidio Rafaschieri: nove arresti, i nomi

In manette i presunti autori, mandanti e fiancheggiatori del duplice agguato avvenuto il 24 settembre 2018 a Carbonara, in cui rimase ucciso il 24enne Walter Rafaschieri e gravemente ferito il fratello Alessandro

Sono in tutto nove (tra cui otto presunti affiliati al clan Parisi-Palermiti) le persone arrestate questa mattina dalla Polizia in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bari, su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia.

Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di una serie di reati, tra cui l’omicidio, aggravato dal metodo mafioso, del 24enne Rafaschieri Michele Walter e del tentato omicidio del fratello Rafaschieri Francesco Alessandro di anni 34, consumato in Carbonara di Bari, il mattino del 24 settembre 2018.

>>> I DETTAGLI SULL'OPERAZIONE <<< 

Le indagini della Squadra mobile di Bari hanno consentito di ricostruire il movente, e individuare i presunti mandante, autori materiali e fiancheggiatori del grave episodio criminoso, che gli investigatori hanno inquadrato nella faida per il controllo del traffico e dello spaccio di droga in alcuni quartieri di Bari, tra il clan Parisi/Palermiti e il clan Strisciuglio, che ha interessato Bari tra il 2017 e il 2018. 

I nomi degli arrestati

- Palermiti Giovanni, detto “Gianni”, di anni 45, figlio del presunto capo clan Eugenio
- Mineccia Filippo, detto “u’russ”, di anni 37, genero di Palermiti Eugenio
- Ruggieri Michele, di anni 35
- Campanale Riccardo, di anni 27
- Lavermicocca Domenico, di anni 31
- Mastrorilli Giovanni, detto “Nino”, di anni 45
- Triggiani Francesco, di anni 45
- Catalano Gianfranco, di anni 36 (tutti censurati)

- D’Arcangelo Domenico, di anni 53, comandante della Polizia Municipale del Comune di Sammichele di Bari (che secondo l'accusa, dopo l'omicidio, avrebbe consentito al Palermiti di "costituirsi un alibi, inducendo una sua agente a redigere un falso verbale di violazione al codice della strada, per attestare la presenza del Palermiti in Sammichele il giorno e l’ora del delitto").
 

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