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Cronaca

"Siamo aggomorrati", le giovani leve dei clan puntano ai vertici: la situazione di Bari approda in Parlamento

Nelle carte dell'ordinanza sui 3 arresti dopo l'omicidio Ranieri a San Pio emergerebbe la tensione all'interno del sodalizio criminoso degli Strisciuglio. Depositata interrogazione parlamentare di Lattanzio (M5S)

Giovani dei clan 'aggomorrati' e pronti a ridefinire gli equilibri criminali baresi, anche a costo di far salire la tensione in città: la situazione di Bari, a pochi giorni dall'omicidio di Michele Ranieri, cognato di Vincenzo Strisciuglio ucciso a San Pio lo scorso 11 settembre, finisce in Parlamento con un'interrogazione del deputato Paolo Lattanzio (M5S) rivolta al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. Il parlamentare chiede una "strategia di contrasto alle mafie, che coinvolga le associazioni e gli attori istituzionali nella costruzione di un’antimafia diffusa e partecipata, basata innanzitutto sulla prevenzione e non solo sulla repressione, da attuare nella città di Bari ed in tutte le realtà che si riconoscono in tali problematiche". Per Lattanzio “l’attività messa in atto dal ministero degli Interni nello scorso Governo non ha prodotto nessun risultato, poiché ha rimarcato soltanto la necessità di un ‘controllo armato’ e di natura repressiva, a dispetto dell’esigenza e del bisogno anche di un fattore ‘educativo’ e basato sulla prevenzione".

Le intercettazioni tra le carte dell'ordinanza: "Siamo aggomorrati"

Tra le pagine dell'ordinanza di custodia cautelare ai danni di Saviero Carchedi, Giovanni Sgaramella e Saverio Faccilongo nell'ambito dell'omicidio Ranieri, emerge un clima di tensione tra gli Strisciuglio a seguito anche di importanti scarcerazioni di esponenti importanti della malavita di Bari Vecchia. Dalle intercettazioni sul telefono 'cinese' di Faccilongo, con il quale riusciva a parlare con altri esponenti del sodalizio mafioso, emerge la frase "siamo aggomorrati", con riferimento al noto telefilm 'Gomorra', per definire lo stato di fibrillazione dopo l'omicidio di Ranieri: “Non è stato un ordine mio - dice Faccilongo parlando del delitto - per questo sto nero con i compagni nostri, ma ormai hanno fatto il danno e mo’ dobbiamo continuare”. Poi, nei discorsi emerge un possibile tentativo di alleanza con l'altra parte del clan attiva al San Paolo “I compagni del quartiere vicino per noi sono come fratelli, siamo una cosa sola”. A sondare il terreno potrebbe essere stato Carchedi: "“Sto andando ora al San Paolo, a vedere quelli che hanno in testa” dice il giovane. 

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