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Cronaca Via Van Westerhout

Omicidio Nicola Lorusso a San Girolamo: interrogatori e perquisizioni

L'agguato costato la vita a Nicola Lorusso ultimo episodio della faida che da anni contrappone il clan a quello dei Campanale. Indagini serrate della Squadra Mobile

Una vendetta trasversale, l'ultimo episodio di una sanguinosa faida che da anni vede contrapposte due famiglie criminali del  quartiere, i Lorusso e i Campanale. Gli investigatori sembrano avere pochi dubbi sull'omicidio di Nicola Lorusso, avvenuto domenica mattina al quartiere San Girolamo.

GUERRA TRA CLAN - Lorusso, padre di Umberto, 37 anni, considerato dagli investigatori a capo dell'omonimo clan, era uscito dal carcere da circa un anno. Secondo gli investigatori, non era più coinvolto in alcun giro criminale. La misura di sorveglianza speciale alla quale era sottoposto, sarebbe terminata tra qualche giorno. Che i killer volessero colpire proprio lui non c'è dubbio: lo hanno crivellato di colpi di kalashnikov, sparati a distanza ravvicinata, molti dei quali lo hanno raggiunto alla testa, e alle gambe. La sua uccisione, dunque, sarebbe una ritorsione, una vendetta del clan rivale, i Campanale, nei confronti dei figli, Umberto e Saverio, entrambi detenuti per associazione mafiosa ed estorsioni.

AUDIZIONI E PERQUISIZIONI - Le indagini degli agenti della Squadra Mobile di Bari, coordinati dal dirigente Luigi Rinella, proseguono intanto a ritmo serrato. Nella giornata di ieri sono state eseguite numerose perquisizioni nel quartiere San Girolamo e fino alla tarda serata di ieri in Questura sono ascoltati parenti e persone ritenute informate sui fatti. Gli investigatori hanno ascoltato anche la moglie della vittima, che si trovava con lui in auto, uscita illesa dalla sparatoria. La testimonianza della donna è servita innanzitutto a chiarire meglio la dinamica dell'agguato. I due si trovavano in auto, a bordo di una Ford Fiesta, e si stavano recando in Questura per l'obbligo di firma, cui Lorusso era tenuto in ragione della misura di sorveglianza speciale. Ad un certo punto, Lorusso si sarebbe accorto di essere seguito da una Mercedes. Tutto è successo in pochi attimi: l'auto dei killer li avrebbe tamponati e stretti contro il marciapiede, poi li avrebbe affiancati. Lorusso e la moglie hanno fatto appena in tempo a scendere dall'auto per tentare la fuga: la raffica di colpi, venti, forse trenta, ha investito Lorusso, uccidendolo sul colpo. La moglie, invece, è rimasta illesa.

L'UCCISIONE DI FELICE CAMPANALE - Nell'agosto del 2013, a cadere sotto i colpi dei sicari, sempre sotto gli occhi della moglie, fu il capofamiglia del clan rivale, Felice Campanale. Campanale fu freddato a colpi di pistola a Poggiofranco, mentre usciva da un parco giochi dove la famiglia aveva festeggiato il compleanno di un nipotino. Poche ore dopo l'agguato, a San Girolamo, arrivò la prima risposta del clan: colpi di pistola furono esplosi contro l'abitazione della famiglia rivale, i Lorusso. Ma la vera vendetta per quell'agguato si è probabilmente consumata ieri, con l'uccisione del capostipite dei Lorusso, Nicola.

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