Omicidio Sciannimanico, chiesto rinvio a giudizio per i due indagati
Sotto accusa, per l'uccisione del giovane agente immobiliare, l'ex collega Roberto Perilli e il pregiudicato Luigi Di Gioia, entrambi in carcere
La Procura di Bari chiede il rinvio a giudizio per Roberto Perilli e Luigi Di Gioia, sospettati di essere i responsabili dell'omicidio di Beppe Sciannimanico, il giovane agente immobiliare ucciso al quartiere Japigia il 26 ottobre 2015.
Entrambi gli indagati sono in carcere, con l'accusa di omicidio volontario con l'aggravante della premeditazione; a loro è contestata anche la detenzione illegale della pistola, mai ritrovata, utilizzata per compiere l'omicidio.
Secondo quanto emerso dalle indagini della Squadra Mobile, Perilli, ex collega della vittima, sarebbe il mandante dell'omicidio. La decisione di eliminare Sciannimanico sarebbe stata legata all'invidia professionale, e alla concorrenza che la nuova agenzia che Sciannimanico stava per aprire avrebbe fatto all'attività di Perilli. Di Gioia, invece, è ritenuto l'esecutore materiale del delitto. I due avrebbero attirato in trappola la vittima, fissando un appuntamento per visionare un appartamento e lo avrebbero poi freddato con due colpi di pistola alla spalla e alla testa.
L'udienza preliminare inizierà il prossimo 4 ottobre dinanzi al gup del Tribunale di Bari Francesco Agnino.