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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Caterina Susca, l'assassino interrogato in carcere

Questa mattina l'udienza di convalida del fermo. Davanti al gip il 18enne nigeriano ha ammesso il delitto, fornendo nuovamente la sua ricostruzione dei fatti, che al momento però è ancora al vaglio degli inquirenti, soprattutto per quanto riguarda il movente. Nel pomeriggio l'autopsia sul corpo della vittima

Ha ammesso nuovamente, come già fatto la notte scorsa in Questura, di essere l'assassino di Caterina Susca, la 60enne trovata morta lunedì scorso nella sua villetta di Torre a Mare. Ancora una volta, ha fornito la sua ricostruzione dei fatti, dall'incontro con la vittima nel centro di Torre a Mare, fino all'omicidio e alla fuga. Questa mattina il 18enne nigeriano Nwajiobi Donald, reo confesso dell'omicidio volontario della 60enne di Torre a Mare, è comparso davanti al gip Sergio Di Paola, nel carcere di Bari, per l'udienza di convalida del fermo.

LA VERSIONE DI NWAJIOBI - Il giovane ha raccontato agli investigatori che quella mattina si trovava a Torre a Mare per cercare lavoro. Così avrebbe incontrato la 60enne, alla quale avrebbe chiesto dei soldi. La donna avrebbe accettato di fargli un regalo e per questo lui l'avrebbe seguita nella sua villetta di Torre a Mare. Poi le cose sarebbero precipitate: la donna, spaventata da alcuni rumori provenienti dall'esterno, avrebbe afferrato un paio di forbici. A quel punto il 18enne avrebbe perso il controllo, strappando di mano le forbici alla 60enne e colpendola più volte, per poi strangolarla. La sua versione dei fatti, tuttavia, è ancora al vaglio degli inquirenti, non del tutto convinti soprattutto dal movente dell'omicidio.

L'AUTOPSIA -  Nel primo pomeriggio il gip ha convalidato il fermo, emettendo contestuale ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di omicidio volontario. Intanto il pm che coordina le indagini, Manfredi Dini Ciacci, ha conferito l'incarico per l'autopsia al medico legale del Policlinico di Bari Biagio Solarino. Gli accertamenti sul corpo della vittima dovranno verificare le cause della morte, l'eventuale violenza sessuale subita e la compatibilità tra le lesioni sul cadavere, in particolare i graffi sul volto, e le unghie del giovane nigeriano. L'autopsia sarà eseguita nel pomeriggio.

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