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Cronaca

Oncologo arrestato per concussione a Bari: c'è un secondo procedimento a suo carico

Si tratterebbe di un'indagine per abuso d’ufficio relativa alla presunta richiesta di denaro quale corrispettivo non dovuto per prestazioni mediche rese in favore di un altro paziente

Un secondo procedimento penale per abuso d’ufficio relativo alla presunta richiesta di denaro quale corrispettivo non dovuto per prestazioni mediche rese in favore di un altro paziente è attualmente pendente nei confronti di Giuseppe Rizzi l'oncologo di Bitonto arrestato nella giornata di sabato per concussione aggravata con l'accusa di aver costretto un paziente oncologico con un cancro terminale, poi deceduto, apagare 900 euro per ogni somministrazione di un farmaco salvavita gratuito  da dicembre 2018 a dicembre 2019, quando era dirigente medico al Giovanni Paolo II di Bari, struttura dalla quale è stato licenziato. Per questa vicenda, assistito dall’avvocato Gaetano Sassanelli, Rizzi sarà sottoposto nei prossimi giorni a interrogatorio di garanzia dinanzi al giudice Giovanni Anglana, gip del Tribunale di Bari che ha firmato l’ordinanza d’arresto.

“Rizzi  - spiega il gip motivando le esigenze cautelari - risulta interessato da altre pendenze per aver posto in essere condotte illecite abusando della sua funzione sempre mentre era in servizio presso l’Irccs Giovanni Paolo II di Bari”. Per quel presunto abuso d’ufficio il pm Marcello Quercia, lo stesso che indaga sulla vicenda che ha portato al suo arresto, ha chiesto il rinvio a giudizio del medico. Secondo il giudice “la gravità e le modalità del fatto in contestazione, nonché la personalità deviata dell’indagato, costituiscono inequivocabili indici rivelatori di una programmazione a lungo termine di ulteriori condotte analoghe, da realizzare ai danni di altre persone esposte, in quando gravemente malate, agli istinti predatori” di Rizzi.

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