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Cronaca

L'ospedale Di Venere potenziato per la lotta al covid e non solo: 40 posti extra e ulteriori terapie intensive

Il dg Asl BariAntonio Sanguedolce: "A disposizione ulteriori risorse strutturali e umane, pur conservando un ruolo centrale per quanto riguarda le patologie non Covid"

L’Ospedale Di Venere di Bari impegnato su due fronti a supporto della rete ospedaliera regionale Covid-19, pur restando un riferimento a livello provinciale per le patologie non-Covid. Già da diversi giorni, per rispondere all’esigenza di potenziare i posti di Terapia intensiva, l’Unità operativa di Rianimazione dell’Ospedale "ha riconvertito 8 posti letto che attualmente ospitano diversi pazienti Covid. A questi vanno aggiunti -spiega la nota del Di Venere - 20 posti tecnici di Osservazione Breve Intensiva (Obi) annessi al Pronto Soccorso, in parte rimodulati per attivare 18 posti letto di Pneumologia e un repartino chirurgico di 4-6 posti, con all’interno una sala chirurgica. Circa una quarantina di posti complessivi allestiti dalla Direzione medica del Di Venere "per offrire un sostegno operativo alla Rete ospedaliera Sars-Cov2 - prosegue la nota -, per la quale la Regione Puglia ha stabilito un ulteriore potenziamento con la recente delibera di giunta regionale 1748 del 9 novembre scorso".

"L’Ospedale Di Venere – commenta il Direttore Generale Asl Bari, Antonio Sanguedolce – non solo ha prontamente dato esecuzione a quanto richiesto dalla Regione, ma ha anche messo a disposizione ulteriori risorse strutturali e umane, pur conservando un ruolo centrale per quanto riguarda le patologie non Covid. Uno sforzo notevole, cui va dato merito a tutti gli operatori sanitari dell’Ospedale “Di Venere”.     

«Siamo entrati subito a supporto della Rete Covid – spiega Claudio Petrillo, Direttore f.f. di Anestesia e Rianimazione – riorganizzando gli spazi e mettendo in sicurezza i percorsi. Nell’OBI vengono gestiti i pazienti meno gravi, in attesa di ricovero in un Centro Covid, mentre quelli che necessitano di terapie man mano più complesse e invasive vengono assistiti in Pneumologia e Rianimazione. Per le esigenze dettate dall’emergenza sanitaria abbiamo anche attivato un piccolo reparto chirurgico, dotato di sala operatoria, che è in grado di affrontare anche le urgenze di questa natura. Flessibilità e versatilità d’impiego, assieme allo straordinario lavoro quotidiano di medici, infermieri e operatori, sono fondamentali per alleggerire la pressione sulle altre strutture sanitarie».

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