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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Acquaviva delle Fonti

Ospedale Miulli in crisi, l'Ente ecclesiastico verso il concordato preventivo

La notizia annunciata oggi dal management dell'ente. I debiti supererebbero i 150 milioni di euro. Il direttore sanitario Sanguedolce: "Servizi e prestazioni sanitarie continueranno ad essere garantiti"

L'ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti è in crisi. Il management dell'Ente ecclesiastico ha annunciato oggi in una nota che "nei prossimi giorni verrà depositata al tribunale di Bari la richiesta di accesso alla procedura di concordato preventivo in continuità aziendale". Una decisione presa, si spiega, "dopo aver esaminato i dati riguardanti la situazione operativa ed economico-finanziaria dell'Ente, ed i possibili interventi per la gestione dell'attuale stato di crisi": i debiti accumulati, secondo quanto reso noto, supererebbero i 150 milioni di euro.

LA CRISI - "Le ragioni dello stato di crisi - spiega la nota del Miulli - sono da ricondurre a più fattori: in primo luogo alla necessità di far fronte alla crescente domanda di assistenza sul territorio, dovuta anche al venir meno, negli ultimi anni, di diversi presidi sanitari e ospedalieri facenti capo alla funzione pubblica". "In secondo luogo - aggiunge - a una recente decisione del Consiglio di Stato che, mutando il precedente orientamento (Sentenza del 2010, circa l'equiparazione degli Enti ecclesiastici), non ha riconosciuto il diritto dell'ospedale a ottenere dalla Regione" Puglia "il rimborso dei costi di alcune prestazioni e servizi sempre resi e garantiti sul territorio". "Non ultimo - precisa la nota - all'avvenuto adeguamento agli standard strutturali e di sicurezza che la normativa regionale impone, e che la maggior parte degli ospedali pugliesi non ha ancora implementato".

LA QUESTIONE LAVORATORI - "Particolare attenzione - precisa la direzione dell'ospedale - sarà dedicata alle possibili ricadute dell'attuale situazione dell'ospedale sul personale che oggi lavora per il Miulli: la direzione - è detto ancora - intende infatti aprire un tavolo di confronto permanente con i sindacati per la ricerca di soluzioni condivise ed eque sui delicati temi dell'occupazione, dell'organizzazione e del costo del lavoro, a supporto dei piani di risanamento e rilancio dell'ospedale, per un futuro nell'interesse di tutti, di pazienti e lavoratori in particolare".

"CONTINUEREMO A GARANTIRE I SERVIZI" - "Anche in questa delicata fase continueranno, in ogni caso, a essere garantiti dall'ospedale i servizi e le prestazioni sanitarie richiesti dal territorio, secondo gli usuali standard di efficienza e qualità", ha precisato il direttore sanitario dell'Ente ecclesiastico ospedale Miulli, Antonio Sanguedolce. "Resta comunque primaria - sottolinea - la necessità di far fronte, in tempi brevi allo stato di crisi dell'ospedale, con l'adozione di provvedimenti che permettano di continuare, in maniera ancora più incisiva, sulla strada del risanamento e del rilancio, già intrapresa negli ultimi mesi dalla Direzione dell'ospedale, con l'obiettivo di valorizzarne sempre più la presenza e le sue risorse sul territorio". "Non sarà certo una strada facile da percorrere – sottolinea il direttore amministrativo dell'ospedale, Nino Messina - ma, allo stato, è l'unica che possa permettere in tempi brevi una positiva inversione di tendenza per la realizzazione di tali obiettivi. E sarà una strada che, senza dubbio, pur richiedendo sacrifici a tutte le parti interessate, e che saranno coinvolte in tale processo, sarà percorsa dalla Direzione dell'ospedale all'insegna della massima responsabilità, chiarezza e confronto". La Direzione del Miulli rende infine noto di "aver affidato l'incarico a una primaria società di 'advisory', la 'PricewaterhouseCoopers', operante a livello internazionale, di farsi assistere nella gestione di questa fase delicata e nella messa a punto del piano e degli interventi necessari, lavorando di concerto con la dirigenza dell'ospedale".

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