Alex Zanotelli: “Basta accumulare ricchezze, la povertà è illegale”
Il padre comboniano: "I muri che dividono ricchi e poveri sono sempre più alti e le responsabilità sono da ricercare nelle scelte economiche e politiche di istituzioni nazionali e sovranazionali"
“Le tre persone più ricche del mondo guadagnano quanto il prodotto nazionale lordo di 43 Paesi africani: fino a quando esisterà una realtà simile la povertà non potrà che considerarsi la prima forma di illegalità del pianeta”. A dichiararlo è padre Alex Zanotelli, da sempre in prima linea sul fronte della pace e della legalità, davanti alla numerosa platea accorsa presso l’istituto dei Padri Comboniani di Bari. L’incontro si inserisce nell’ambito della campagna “Dichiariamo illegale la povertà – Banning Poverty 2018” che si pone l’obiettivo di far approvare dall’Assemblea generale dell’Onu nel 2018 una risoluzione che dichiari l’illegalità di norme, istituzioni e pratiche all’origine della povertà.
Zanotelli ha passato in rassegna i dati che fotografano in maniera chiara come la povertà mondiale sia frutto di scelte legislative e politiche che coinvolgono diverse istituzioni nazionali e sovranazionali. “Quando ero in Kenya, a Korogocho, ho preso atto di come il muro che separa i ricchi dai poveri del pianeta sia sempre più alto – afferma Zanotelli -. Pensate che oltre l’80% dei kenioti è costretto a vivere nel 2% del territorio, mentre la restante parte della popolazione può godere dell’altro 98%; una situazione incredibile, dove la povertà delle baraccopoli si mischia a quelle dei grattacieli, delle ville lussuose e dove i rifiuti vengono scaricati a chi già vive in grandissime difficoltà”.
Secondo Zanotelli le cause della povertà mondiale vanno ricercate nel sistema economico-finanziario che regge le sorti del mondo. Quello che, mutuando una parola napoletana, il padre comboniano ha definito “o sistema”: “E’ la definizione che possiamo applicare al sistema mondiale, un apparato economico-finanziario, più finanziario che economico, che permette a pochissimi di vivere da nababbi: solo il 20% delle persone assorbe l’83% delle risorse di questo mondo. La Fao ci dice che abbiamo oltrepassato il miliardo di affamati. Tutto ciò non può non scuoterci; la povertà è la prima forma di illegalità presente sulla Terra”.
Da qui l’invito di Zanotelli a tradurre la fede in azioni concrete e coerenti dal punto di vista economico, sociale ed ecologico: “Iniziamo a comprendere come vengono utilizzati i soldi che depositiamo in banca, se sappiamo che vengono usati per produrre morte e guerra, spostiamoli in istituti di credito capaci di sostenere pratiche sociali etiche”, ha proseguito. “Da cristiani dobbiamo capire che non dobbiamo essere attratti dall’accumulazione della ricchezza fine a se stessa, dal denaro che produce altro denaro come l’ideologia finanzcapitalistica ci vuole insegnare”. “Fiumi di denaro sono oggi investiti in armi, l’anno scorso circa 1752 miliardi di dollari sono stati investiti nella difesa, ma di cosa? per che cosa?”, sottolinea Zanotelli. “Il nostro stile di vita e le spese in armi stanno pesando incredibilmente sull’eco-sistema: dobbiamo capire che un altro mondo è possibile e che oggi possiamo con i nostri comportamenti mettere in crisi quanti ci chiedono di piegarci all’ideologia del consumo, del cibo sfrenato e dell’accumulo di denaro”. Infine, guardando i giovani presenti in platea, Zanotelli chiede scusa: “Appartengo ad una generazione maledetta, che ha sottratto migliaia di risorse: diffidate da chi vi dice che siete il futuro, sbagliano: siete voi gli attori del presente che possono davvero cambiare il mondo”.