Vandali in azione al Libertà: distrutti i pannelli della mostra fotografica all'ex Manifattura Tabacchi
“Libertà. Tratti” è il titolo dell'esposizione condotta dalla fotografa Teresa Imbriani con l’associazione La Giusta Causa. Due delle foto in mostra sono state completamente divelte e distrutte
Vandali in azione al quartiere Libertà: nel mirino finiscono le maxi foto della mostra “Libertà. Tratti”, condotta dalla fotografa Teresa Imbriani con l’associazione La Giusta Causa. E' la stessa associazione a segnalare come diversi pannelli siano stati danneggiati - due completamente divelti e distrutti - almeno tre dei 18 pannelli fotografici esposti dal 20 marzo 2021 sui finestroni dell’ex Manifattura Tabacchi di Bari.
L’associazione ha annunciato che nelle prossime ore sporgerà denuncia e nel più breve tempo possibile ripristinerà i pannelli danneggiati e mancanti, come
migliore risposta alla intimidazione. “Sottolineiamo la coincidenza – dice l’associazione La Giusta Causa - , forse non casuale, fra un recente articolo di stampa dedicato alla mostra e questo atto vandalico. Evidentemente a qualcuno non garba che si parli del quartiere Libertà in termini positivi: una ragione in più per moltiplicare il nostro impegno”.
L’esposizione en plein air è stata il culmine di un percorso di ricerca iniziato prima della pandemia, quando è stato individuato lo storico edificio della ex manifattura come spazio espositivo per una mostra fotografica all’aperto, accessibile a tutti. L’obiettivo della ricerca, come spiegato dagli ideatori, è stato quello di raccontare alcune persone che vivono o lavorano in uno dei quartiere più variegati e multietnici della città, descrivendone, a tratti, le abilità e le potenzialità, inclinazioni e saperi. I 18 scatti rappresentano altrettante persone messe in posa in un set semplice – un telo nero di sfondo - allestito al volo anche per strada, sui
marciapiedi, nei sottani, nei negozi, nelle case che raccontano le persone che le abitano: "Awa sarta, Vanusha badante", "Natale fruttivendolo", "Franco consulente sociale" e tanti altri. Tra questi “Paolo ingegnere”, uno dei ritratti destinatari dell’atto vandalico, o “Michele liutaio motociclista”, danneggiato nella parte inferiore del pannello. "Per quasi un anno l’esposizione è stata lì senza aver mai ricevuto un graffio, come se fosse protetta dagli abitanti che evidentemente si sono identificati nello spirito della mostra" conclude La Giusta causa in una nota.