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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Molfetta

L'abbraccio di Molfetta a Papa Francesco: in migliaia per la messa, nel segno di don Tonino Bello

Dopo la visita ad Alessano, il Santo Padre è arrivato nella cittadina di cui don Tonino fu vescovo per oltre 10 anni. Oltre 40mila i fedeli presenti per partecipare alla celebrazione

Una piazza gremita, migliaia di persone assiepate lungo le transenne che delimitano il tragitto di Papa Francesco, finestre e balconi addobbati e bandiere della pace esposte. Così Molfetta accoglie il Santo Padre, atterrato al porto subito dopo la sua visita ad Alessano, dove ha pregato sulla tomba di don Tonino Bello.

La visita di Papa Francesco a Molfetta: il videoracconto della giornata

Una visita breve ma intensa e piena di significato, quella  di Papa Francesco in Puglia, tutta dedicata alla figura dell'amatissimo vescovo di Molfetta, il servo di Dio don Tonino Bello, nel 25esimo anniversario della sua morte. A Molfetta, Papa Francesco ha celebrato la messa sul grande palco allestito di fronte alla banchina del porto, insieme a 60 vescovi.

Molfetta in festa per la visita del Papa

Il ricordo di don Tonino Bello durante l'omelia: "Un vescovo-servo"

"La vita cristiana - ha detto Papa Francesco durante l'omelia, riferendosi al sacramento dell'Eucarestia - riparte ogni volta da qui, da questa mensa, dove Dio ci sazia d'amore. Senza di Lui, Pane di vita, ogni sforzo nella Chiesa è vano, come ricordava don Tonino Bello: "Non bastano le opere di carità, se manca la carità delle opere. Se manca l'amore da cui partono le opere, se manca la sorgente, se manca il punto di partenza che è l'Eucarestia, ogni impegno pastorale risulta solo una girandola di cose". "Si potrebbe esporre come avviso fuori da ogni chiesa: "Dopo la Messa non si vive più per sè stessi, ma per gli altri". Don Tonino ha vissuto così: tra voi è stato un Vescovo-servo, un pastore fattosi popolo, che davanti al tabernacolo imparava a farsi mangiare dalla gente. Sognava una chiesa affamata di Gesù e intollerante ad ogni mondanità, una chiesa che "sa scorgere il corpo di Cristo nei tabernacoli scomodi della miseria, della sofferenza, della solitudine"".
 

L'attesa dei fedeli e la città vestita a festa

Imponenti le misure di sicurezza adottate per l'evento: per accedere all'area della celebrazione è stato necessario munirsi di un pass nominale, per poi accedere attraverso varchi prestabiliti dopo aver superato i controlli. Adottate anche barriere new jersey, con un massiccio dispiegamento di forze dell'ordine e l'impiego anche di personale specializzato nelle minacce terroristiche.

Il colloquio con Decaro

Presente all'incontro anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro, con una nutrita schiera di primi cittadini che non hanno voluto mancare all'evento. Decaro a fine cerimonia si è intrattenuto qualche minuto a colloquiare con Bergoglio, che gli ha poi detto "Salutami San Nicola". E, con l'ormai approssimarsi della festa dedicata al Santo Patrono barese, il messaggio del Papa è stato accolto dal primo cittadino come un segnale di buon auspicio per le tradizionali celebrazioni al vescovo di Myra.

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