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Cronaca

Pazienti Covid nelle Terapie intensive, l'occupazione di posti letto in Puglia torna a toccare la soglia critica

Risale il tasso che, secondo l'ultimo monitoraggio, raggiunge la percentuale 'di guardia' fissata dal Ministero, pari al 30%. Stabile invece la situazione dei ricoveri in area non critica

La Puglia torna a toccare la soglia critica dell'occupazione di posti letto nelle Terapie intensive da parte di pazienti Covid. Come emerge dai dati Agenas (l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) aggiornati a ieri, 3 marzo, la nostra regione, dopo due giorni di lieve diminuzione, torna nuovamente a raggiungere la percentuale del 30%, individuata quale limite 'di guardia' dal Ministero della Salute. Il dato medio italiano è del 27%. Secondo i dati del Ministero della Salute, nella giornata di ieri i nuovi ingressi nelle Terapie intensive pugliesi sono stati 15 (la Puglia è stata la quinta regione in Italia per numero di nuovi ricoveri) per un totale di 168 pazienti attualmente nei reparti intensivi regionali.

Resta invece stabile al 35% il tasso di occupazione dei posti letto in area non critica (Malattie infettive e Pneumologia), sempre di qualche punto superiore alla media nazionale, pari al 31%.

Nella stessa giornata di ieri, stando sempre alle rilevazioni Agenas, il 12,31 per cento dei 2014 accessi ai Pronto soccorso ha riguardato sospette infezioni da coronavirus. Negli ultimi giorni, il monitoraggio ha messo in evidenza un'impennata degli accessi da parte di pazienti con sospetti sintomi Covid nei pronto soccorso pugliesi.

Lopalco: "Terza ondata già innescata"

"Il dato che preoccupa di più riguarda le terapie intensive. Si tratta di un dato non fresco, significa che le persone che entrano nelle terapie intensive si sono infettate diversi giorni fa, se non settimane. La terza ondata è stata già innescata, iniziamo a vederne gli effetti", ha detto ieri a Sky Tg24 l'assessore alla Salute della Regione Puglia, l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco. In merito alla situazione pugliese, Lopalco ha aggiunto che "stiamo osservando un aumento dei casi in tutte le fasce di età", mentre "si sta verificando un calo nella fascia di età degli anziani con oltre 85 anni. Questo significa che la vaccinazione a tappeto nelle Rsa sta producendo i suoi effetti".

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