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Giovedì, 23 Marzo 2023
Cronaca

Materiale pedopornografico scambiato in chat, 26 indagati e tre arresti: ci sono anche un sacerdote e un ragazzo barese

Le indagini condotte dalla Polizia postale di Torino hanno portato a sgominare una rete di utenti italiani: 26 gli indagati, migliaia i file sequestrati. Gli scambi di immagini sarebbero avvenuti anche in una chat cui si accedeva a pagamento, il cui creatore sarebbe un giovane della provincia di Bari

Tre arresti, 26 indagati e altrettante perquisizioni eseguite in tutta Italia, migliaia di file dal contenuto pedorpornografico sequestrati. L'operazione contro la pedopornografia online, condotta su tutto il territorio nazionale dagli investigatori del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Torino, ha portato a un arresto anche in Puglia. Le indagini hanno permesso di inviduare e sgominare una rete di utenti italiani che, servendosi di una nota piattaforma di messaggistica, scambiavano materiale pedopornografico riguardante minori di 18 anni.

I primi accertamenti avevano preso avvio già dal mese di febbraio 2021, quando i poliziotti hanno attivato un servizio 'sotto copertura', durato circa un anno e mezzo, su una piattaforma di messaggistica che vanta garanzie di ampio anonimato per gli utilizzatori, concentrando la propria attenzione su alcuni canali aperti, frequentati prevalentemente da utenti italiani. L'attività ha comportato un lungo lavoro di carattere preparatorio, "consistente - spiegano gli investigatori - nella ricerca del rapporto di fiducia con gli interlocutori che di volta in volta si mostravano interessati allo scambio di materiale, con un notevole sforzo mentale degli operatori nell’assunzione delle stesse vesti dei propri target". Ricavati gli elementi utili alla prosecuzione dell’indagine, sono state messe a fattor comune le tracce informatiche lasciate in rete dagli internauti, che ne hanno consentito l'identificazione. Gli investigatori hanno così individuato "la presenza di un ambiente chiuso, pubblicizzato dal proprio promotore, in cui veniva divulgato materiale pedopornografico previo pagamento di una somma di denaro che abilitava all’iscrizione al canale, anch’esso oggetto di accertamenti nel corso dell’indagine".

Alla luce degli elementi raccolti sono stati emessi 26 decreti di perquisizione nei confronti di altrettanti soggetti eseguiti, oltre che in Piemonte, con la collaborazione degli Uffici di Specialità della Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto. Il materiale illegale sequestrato, altamente diversificato per categorie, riferiscono gli investigatori, "conteneva anche contenuti raccapriccianti, ritraenti vere e proprie violenze sessuali in danno soprattutto di neonati".

Un sacerdote e ragazzo barese tra gli arrestati

In Campania, a fronte del rinvenimento di numeroso materiale, si è proceduto all’arresto di un sacerdote della Diocesi di Benevento, mentre è un tecnico informatico di trentasette anni il secondo arrestato residente in Piemonte. In Puglia, invece, è stato arrestato, anch’egli per detenzione di ingente quantitativo di materiale, un ragazzo della provincia di Bari, ritenuto creatore del canale a pagamento oggetto dei primi accertamenti: all'epoca dei fatti minorenne, secondo quanto ricostruito dagli agenti avrebbe ceduto a titolo oneroso il materiale, rispondendo di volta in volta alle richieste dei vari utenti.

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