In trasferta per fare razzia di ricci di mare: pescatori di frodo baresi bloccati sul litorale laziale
I due sono stati sorpresi nella notte tra il 31 ottobre e il primo novembre sulla costa di Santa Marinella, vicino Roma: sequestrati oltre 2mila esemplari, sanzioni per oltre 12mila euro a testa
Dalla provincia di Bari al litorale laziale per fare incetta di ricci di mare. Due pescatori di frodo sono stati sorpresi dalla Finanza, nella notte tra il 31 ottobre e il primo novembre, sulla costa di Santa Marinella (Roma). I due, bloccati mentre rientravano a riva, sono stati trovati in possesso di oltre 2mila esemplari, sequestrati e ributtati in acqua. Sequestrata anche l'attrezzattura utilizzata dai due, per i quali sono scattate sanzioni per 12mila euro a testa.
"I ricci di mare, appartenenti alla famiglia degli echinodermi - ricorda in una nota la Guardia di Finanza - sono un bene prezioso per l’ecosistema marino in quanto fungono a tutti gli effetti da “biorimediatori naturali”, assicurando un’azione di “filtraggio” dell’acqua di mare. Per tale ragione la loro pesca è contingentata (1.000 esemplari al giorno per i pescatori professionali e solo 50 per gli sportivi) e addirittura sospesa in determinati mesi dell’anno. La continua domanda del mercato fa sì che, accanto ai pescatori professionali autorizzati, vi sia un vero e proprio esercito di abusivi che, attirati dagli importanti guadagni (circa 1 Euro per ciascun esemplare di riccio di mare) e incuranti delle conseguenze ambientali delle loro condotte, attuano una vera e propria razzia incontrollata dei fondali marini, che ne sta progressivamente causando una vera e propria “desertificazione”. È per tali motivi che la pesca di frodo impatta negativamente sull’ambiente marino, oltre che ad incidere sulla leale concorrenza della filiera ittica, alterandone le regole e danneggiando gli onesti operatori del settore, poiché va ad alimentare il circuito del mercato illegale e dell’evasione fiscale. Da qui il fondamentale ruolo della Guardia di Finanza nel contrasto del bracconaggio ittico, svolto a tutela della biodiversità marina e a garanzia dell’economia legale, nell’interesse del libero mercato ed a favore dei cittadini".