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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

"La bellezza ci salverà", una sfida per costruire il futuro

Tanti gli ospiti sul palco del Petruzzelli per il convegno internazionale dedicato al tema della "bellezza" come paradigma attraverso il quale guardare al futuro. In mattinata anche l'intervento di Roberto Vecchioni

La bellezza come paradigma per progettare il futuro. Come bene comune da tutelare e tramandare predisponendo leggi ad hoc, ma anche come "valore" da trasmettere e insegnare. Sicuramente una bella sfida, da attuare, ma prima ancora da raccontare. Come hanno provato a fare oggi i numerosi ospiti del convegno "La bellezza ci salverà", organizzato da Comune e Legambiente al teatro Petruzzelli nell'ambito del IX congresso nazionale di Legambiente che prenderà ufficialmente il via domani.

"Parlare di bellezza in un città come Bari - ha esordito il sindaco Emiliano in apertura del convegno - significa per noi voler intraprendere un percorso proprio per superare quelle contraddizioni che ancora caratterizzano la nostra città sotto questo punto di vista. Ed è lo stesso percorso che abbiamo intrapreso con i sindaci e Legambiente, per custodire e valorizzare le risorse materiali e immateriali di cui le nostre città sono ricche".

Ma come si manifesta la bellezza, attraverso cosa si esprime? Esiste la bellezza del territorio, certo, quella ferita dalla speculazione edilizia, dalla cementificazione selvaggia, ma anche dal degrado e dall'abbandono. "Una bellezza che - ha sottolineato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - non va semplicemente salvaguardata, ma anche estesa, portata ad esempio nelle periferie delle città, affinché tutti i cittadini si abituino alla bellezza come qualità, come valore".

La bellezza, però, non è soltanto quella materiale, come ha ricordato il rettore dell'Università di Bari Corrado Petrocelli. La bellezza è anche quella dell'animo, quella che scaturisce dalla "virtù" e che, attraverso le azioni, si traduce in un bene per tutta la comunità. La bellezza, allora, è anche nei gesti. Nelle iniziative pregne di senso civico, proprio come quelle premiate questa mattina durante il convegno. Come il cartone animato realizzato dagli alunni della scuola elementare Mazzini di Bari, dedicato al ricordo dell'Olocausto e alla storia di Franco Schoneit, ragazzino ebreo deportato a Buchenwald e sopravvissuto. O come l'iniziativa degli Orti Urbani di Pontecagnano ed Eboli, nata grazie alla caparbietà di un cittadino, Gino Buccino, che è riuscito a coinvolgere i suoi compaesani in un'opera di "recupero" dei terreni abbandonati trasformati in orti per la produzione di verdure e ortaggi "a Chilometro zero". Oppure ancora, come l'impegno tenace del sindaco di Portici Vincenzo Cuomo, già premiato come "Ambientalista dell'anno", per i risultati ottenuti dalla sua amministrazione in materia di raccolta differenziata, tutela dell'ambiente e lotta alla criminalità.

Ma prima ancora dei gesti, esiste un'altra bellezza: quella della parola. E a spiegarlo agli studenti che affollano il Petruzzelli è il vero "ospite d'onore" della mattinata, Roberto Vecchioni. Le sue parole, prima quelle recitate di "Chiamami ancora amore", poi quelle accompagnate dalla chitarra di "Sogna ragazzo sogna", "Samarcanda" e "Luci a San Siro", arrivano dritte al cuore. Insieme al messaggio con cui "il Professore" si congeda dai ragazzi: "Non scappate via dal Sud, restate qui e lottate contro ciò che impedisce il cambiamento. E soprattutto, non smettete mai emozionarvi, di farvi coinvolgere in tutto ciò che fate".

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