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Cronaca

Venti km di litorale utilizzabili per cambiare il volto del lungomare: Piano comunale delle Coste, confronto in corso

Definite ulteriori linee guida e parametri per il documento. Il 60% della 'costa utile' sarà destinato a ad aree, strutture e balneazione pubblica. La restante parte per servizi privati

Venti km di 'costa utile', di cui il 40% cedibile per servizi privati e il restante 60% per aree, strutture e balneazione pubblica: prosegue il confronto per il Piano Comunale delle Coste dopo il primo sì ad agosto scorso. Stamane incontro operativo a Palazzo di Città tra il sindaco Antonio Decaro, gli assessori comunali all’Urbanistica, ai Lavori Pubblici e allo Sviluppo Economico e i tecnici di riferimento. Il lavoro è stato realizzato con la consulenza del Politecnico di Bari, sotto la guida della professoressa Calace. Nello studio sono stati definiti aspetti specifici per favorire i diversi usi della costa e migliorare la fruizione del mare da parte dei baresi, Contestualmente sono stati inseriti nel piano i vincoli sovraordinati (idrogeologici, ambientali e paesaggistici), lo stato delle concessioni demaniali e una previsione di sviluppo nell’area del retro costa, in cui sono previsti sistemi di accesso e di parcheggio lungo tutti i 46 chilometri di fascia costiera cittadina.

.“Il carattere strategico che abbiamo inteso dare al Piano comunale delle coste - afferma l'assessore all'Urbanistica Carla Tedesco - è un’importante occasione per anticipare alcune azioni del PUG. L’approfondimento condotto attraverso il Pcc sarà anche un’occasione per restituire ai baresi la storia della costa e il suo utilizzo, come è giusto che sia per una città di mare come la nostra. Abbiamo individuato le aree che possono essere già rese accessibili e fruibili alla cittadinanza attraverso i progetti di riqualificazione dell’amministrazione comunale che saranno integrati in questo piano e un lavoro di coordinamento con l’assessorato allo Sviluppo economico che, nel frattempo, sta lavorando alla valorizzazione di alcuni siti già esistenti con interventi di riqualificazione, penso alle frazioni marine, o di specifici tratti di costa con concessioni temporanee per strutture amovibili. Con l’assessorato ai Lavori pubblici, invece, definiremo gli interventi di messa in sicurezza della costa, segnalati nel piano, che dovremo pianificare secondo un cronoprogramma che tenga conto delle situazioni più a rischio”.

“Dopo le prime esperienze dello scorso anno fatte con Torre Quetta e con le strutture amovibili sul lungomare sud - dichiara l'assessore allo Sviluppo Economico Carla Palone - abbiamo lavorato con gli uffici a una ricognizione di tutte le strutture esistenti sulla costa, da nord a sud, che potevano essere valorizzate e che soprattutto possono rappresentare un’occasione di sviluppo e una leva economica per tanti soggetti privati che hanno voglia di investire sul nostro territorio. In questi mesi abbiamo avviato delle manifestazioni di interesse su alcune strutture per sondarne l’attrattività e, come immaginavamo, tanti sono i soggetti che stanno presentando proposte. Gli uffici in questi giorni stanno già facendo i primi sopralluoghi per verificare la fattibilità dei progetti, anche in virtù del lavoro del Piano delle coste che oggi abbiamo condiviso e che ci dà importanti linee guida per proporre un’adeguata strategia di sviluppo economico su alcuni tratti di lungomare che speriamo già da quest’estate potranno essere fruibili ai cittadini”.

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