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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Chiuso in casa, senza cure e privato di tutti i risparmi": anziano raggirato e maltrattato, arrestata badante

La donna è accusata di circonvenzione di persone incapaci: avrebbe costretto la vittima a vivere in una condizione di isolamento, senza accurdirlo e costringendolo a consegnare continuamente somme di denaro: la vicenda scoperta dai carabinieri

Avrebbe dovuto accudirlo, e invece lo avrebbe costretto a vivere in una condizione di isolamento, senza cure, lasciandolo in un'abitazione ormai insalubre e sottraendogli pensione e risparmi.

Sono queste le accuse contestate ad una 37enne barese, Anna Mininni, già nota alle forze dell'ordine, arrestata dai carabinieri della stazione di Bari Picone con le accuse di circonvenzione di persone incapaci. La donna, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, avrebbe abusato dell'infermità di un anziano al quale avrebbe dovuto fare da badante per "ridurlo in povertà e costringendolo ad un isolamento completo dai suoi affetti ed all’interruzione delle cure sanitarie".

Il soccorso per una caduta in casa e l'inizio delle indagini

Le indagini dei militari, guidati dal  maggiore Andrea Minella, sono partite a marzo scorso, quando i carabinieri intervengono a supporto di un equipaggio del 118, giunto in un'abitazione dopo la segnalazione di alcuni condomini per soccorrere un anziano caduto in casa. In quella circostanza, i soccorritori vengono aggrediti dalla badante dell'uomo, che facendo irruzione nell'appartamento avrebbe tentato di allontanare i soccorritori, e gli stessi carabinieri poi intervenuti, affermando di essere in grado di provvedere da sola all'anziano. Tuttavia le condizioni in cui versa va l'anziano - "solo, senza farmaci, senza cibo, digiuno da giorni, incapace ormai di provvedere a sé stesso, in un ambiente (il suo appartamento) diventato insalubre" -  spingono i carabinieri, dopo aver allontanato la donna per  lasciar lavorare i soccorritori - ad allertare i servizi sociali per chiedere la nomina di un amministratore di sostegno, poi avvenuta in pochi giorni.

Il racconto dell'anziano e il ricongiungimento con i familiari

L'anziano viene quindi collocato presso una casa di cura, nonostante i tentativi della badante di "imporre, ormai senza successo, la propria presenza" continuando a chiamarlo insistentemente sul cellulare. A quel punto l'uomo si sarebbe aperto con i carabinieri, chiedendo aiuto e confidando di essere stato obbligato all’isolamento dalla sua badante, alla quale avrebbe dovuto versare tutti i suoi risparmi, subendo anche minacce e percosse quotidiane e senza ricevere alcuna cura. La donna si sarebbe in realtà limitata a recarsi presso il suo appartamento una volta al mese per sottrargli tutta la pensione o per fargli accendere finanziamenti in suo favore o in favore del figlio: finanziamenti che ormai non riusciva più ad onorare. Dopo l'intervento dei carabinieri, il 70enne riesce anche a rivedere i suoi familiari - mamma 90enne, sorella e cognato - che erano stati costretti ad allontanarsi dall'uomo proprio per le minacce della badante e che hanno sporto denuncia contro la donna.

I soldi spariti 

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la donna avrebbe messo in atto un vero e proprio progetto criminoso iniziato all’incirca alla metà del 2017, quando la donna aveva avvicinato l'anziano proponendosi come badante per il compenso di 450 euro mensili, rispetto ai quali tuttavia avrebbe svolto ben pochi servizi sino a limitarsi a svolgere una sola ora di lavoro al mese. Da subito avrebbe iniziato a costringere l’uomo ad effettuare grosse elargizioni fra denaro contante e bonifici (anche quotidiani) per diverse migliaia di euro, sino a prosciugarne del tutti i conti bancari, causando un ammanco quantificato in circa 140 mila euro di risparmi, al quale si sarebbe aggiunta la svendita di un appartamento e il completo depauperamento del capitale di una polizza vita della moglie defunta. Un disegno messo in atto probabilmente anche con l'obiettivo di occupare l'appartamento dell'uomo, una volta che l'anziano fosse deceduto in maniera "naturale". I tentativi di impossessarsi del denaro, inoltre, sarebbero anche proseguiti dopo il collocamento in casa di cura: un giorno infatti la donna, scoperto dove si trovava l'anziano, lo avrebbe prelevato conducendolo ancora in pigiama presso la sua banca per effettuare un prelievo di mille euro; tentativo 'sventato' dai carabinieri che si erano accorti di quanto stava accadendo e avevano raggiunto l’uomo in casa, dove era stato nuovamente relegato.

L'anziano ora è tornato a vivere con i suoi familiari, mentre la donna si trova ora in carcere.

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