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Cronaca

Dal carcere in ospedale per un intervento: detenuto tenta la fuga lanciandosi dalla finestra

L'episodio, denunciato dal sindacato di polizia penitenziaria Sappe, al Policlinico: gamba fratturata per l'uomo, subito bloccato dagli agenti

Ricoverato da qualche ora in ospedale, in attesa di essere sottoposto ad un intervento programmato, ha cercato di evadere gettandosi dalla finestra della sua stanza nel reparto di chirurgia toracica. 

Protagonista dell'episodio, avvenuto lunedì al Policlinico e denunciato dal Sappe (sindacato autonomo di polizia penitenziaria) un ex collaboratore di giustizia, Marco Barba, con condanne per omicidio, stalking e tentata estorsione. Piantonato da due agenti, l'uomo verso mezzanotte, verso la fine del turno, si sarebbe lanciato dalla finestra aperta, venendo subito bloccato degli agenti. L'uomo - riporta il Sappe - avrebbe giustificato il suo gesto come un tentativo di suicidio: una "cosa alquanto strana" per il sindacato, convinto invece che si sia trattato di un tentativo di evasione.

Partendo dall'episodio, il Sappe torna a denunciare la carenza di personale nel carcere di Bari, "che costringe a diminuire la sicurezza a livelli molto pericolosi". "Quanto accaduto - prosegue il Sappe in una nota - non può far riflettere su una situazione diventata incandescente pronta a scoppiare in qualsiasi momento, poichè potrebbe coinvolgere anche innocenti cittadini che hanno la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato, nel momento ancora più sbagliato". "In questo momento - prosegue il sindacato - presso il reparto protetto del policlinico di Bari 'Gabbione' sono ricoverati parecchi detenuti(anche con patologie psichiatriche) e la sicurezza di tale reparto è affidato a due soli poliziotti (invece di un minimo di tre) che durante la giornata devono aprire e chiudere le stanze per consentire le varie terapie. Ritornando al fatto accaduto, abbiamo saputo che Il ricovero del detenuto che ha tentato l’evasione sarebbe stato programmato; perché non è stato fatto in mattinata dal personale del nucleo traduzioni e piantonamenti che da un punto di vista professionale è più preparato per questo tipo di servizi? Semplice a causa della carenza di personale e degli innumerevoli impegni(traduzioni presso le aule di giustizia, visite specialistiche ambulatoriali, piantonamenti di detenuti ecc.ecc.). Così si è scelto il pomeriggio orario molto delicato per il carcere di Bari, poiché il personale in servizio è ridotto all’osso, ma nonostante, ciò si sarebbero tolte unità dal servizio nelle sezioni detentive, per poi mandarlo allo sbaraglio, visto che tali unità non verrebbero impegnate nei piantonamenti". "Questo - conclude il Sappe nella nota - è il quadro desolante di una situazione che come una bomba ad orologeria è pronta ad esplodere in qualsiasi momento".
 

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