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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Policlinico, nel padiglione Asclepios il nuovo reparto di Rianimazione d'urgenza

Questa mattina l'inaugurazione: l'unità operativa in collegamento diretto con la Sala Rossa del Pronto Soccorso e con tutto il sistema dell’emergenza/urgenza del padiglione, per migliorare la qualità delle prestazioni e accelerare al massimo i trattamenti di emergenza

Una nuova sede, al piano terra del padiglione Asclepios, in collegamento immediato con la Sala Rossa del Pronto Soccorso, con il quartiere operatorio e con tutto il sistema dell’Emergenza/Urgenza ospitato nella struttura, per "migliorare la qualità delle prestazioni e accelerare al massimo i trattamenti in emergenza".

E' stato inaugurato ufficialmente questa mattina il nuovo reparto di Rianimazione d'urgenza intitolato al prof. "Sebastiano De Blasi" e diretto dal prof. Tommaso Fiore. Il trasferimento dell'unità operativa all'interno di Asclepios, ha spiegato il Direttore Generale del Policlinico Vitangelo Dattoli, "consente di attuare una strategia di diversificazione organizzativa dell’assistenza rianimatoria, con un Primo Settore dedicato all’emergenza e un Secondo, la Rianimazione “Antonio Brienza”, specializzato nella terapia intensiva più prolungata, che si serve di tecniche speciali di ventilazione come l’ECMO".

IL REPARTO DI RIANIMAZIONE D'URGENZA - Nella nuova sede lo spazio riservato alla terapia intensiva è raddoppiato. Al centro della sala, la nuova consolle di controllo consente il monitoraggio continuo degli otto letti di terapia intensiva, equipaggiati con tutte le tecniche di avanguardia. Durante l'inaugurazione sono stati resi noti alcuni dati che riguardano all'attività svolta dall'unità operativa. La Rianimazione d’Urgenza segue 250 pazienti l’anno, con una degenza media di soli 12 giorni. Il settanta per cento dei ricoverati proviene dal Pronto Soccorso o è rappresentato dalle urgenze Neurochirurgiche. Nell’ultimo anno l’équipe dei rianimatori è intervenuta in 22 casi di arresto cardiaco, con una percentuale di successo vicina al 70 per cento, nettamente superiore alla casistica media italiana. Anche l’indice di mortalità complessivo del 20 per cento è uno dei più bassi d’Italia. Questo valore si abbassa ulteriormente, raggiungendo il 16,5 per cento, quando si escludono i pazienti che presentano un arresto cardiaco nel prime 48 ore di ricovero. L’innovazione introdotta al Policlinico di Bari è rappresentata dunque soprattutto dal modello organizzativo, che rispecchia i risultati della ricerca scientifica nel settore. Questi studi dimostrano il contenimento degli indici di mortalità dei pazienti acuti, quando si attuino dei protocolli che rendano più rapide le prime cure adottate.

VENDOLA: "POLICLINICO CENTRO D'ECCELLENZA" - "Ogni settimana - ha commentato il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, presente all'inaugurazione - l’ospedale di Puglia, il Policlinico di Bari, fa un passo in avanti in termini di eccellenza. Oggi il reparto di rianimazione d'urgenza diretto dal professor Tommaso Fiore è un’altra eccellenza a disposizione del sistema sanitario pugliese". "Occorre partire dalla consapevolezza che eravamo in pieno medioevo nel 2005 – ha aggiunto Vendola - e che il sistema sanitario pugliese, dal punto di vista delle infrastrutture, delle strutture e della modernizzazione ha fatto qualche secolo di strada. Gli obiettivi da raggiungere sono ancora molteplici. Sono sempre necessarie le attenzioni al contenimento della spesa sulla spesa inappropriata. Bisogna fare in modo che le risorse vengano veramente utilizzate per dare soddisfazione alla domanda di salute dei cittadini pugliesi. Vorrei anche ricordare che la povertà è causa di malattie e che il problema principale che abbiamo, non in Puglia, ma in tutta Italia e in una parte rilevante dell’Europa, è che non si può fare buona sanità se non c’è giustizia sociale, se non c’è lotta contro la povertà".

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