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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Picone / Piazza Giulio Cesare

"Privilegiati i disabili Covid rispetto ai non Covid", dirigenti medici contro la riorganizzazione del Policlinico: "Personale a rischio"

In una lettera il personale della u.o di Medicina Fisica e Riabilitazione critica la decisione di assegnare un ampio spazio interno del reparto di Malattie Infettive con posti letto per la Riabilitazione in cui ricoverare pazienti Covid negativizzati

"C'è l'esigenza di ricominciare a fornire ai nostri utenti i servizi dell'unità operativa di Medicina Fisica e Riabilitazione che erogavamo prima dell'emergenza. La richiesta arriva dai dirigenti medici dell'Unità del Policlinico di Bari, contenuta in una lettera indirizzata al rettore dell'Università degli studi di Bari, Stefano Bronzini, al dg del Policlinico, Giovanni Migliore e al presidente della Scuola di Medicina, Loreto Gesualdo. E fanno loro le parole di Vincenzo Falabella, presidente della Federazione delle associazioni delle persone con lesione al midollo spinale (Faip onlus) e della Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish onlus), che come già richiesto dalle associazioni di pazienti disabili, vorrebbero la riapertura dell'Unità Spinale del presidio ospedaliero barese.

"La disabilità per noi è unica - si legge nel testo della lettera - Perciò abbiamo trovato sconcertante privilegiare i pazienti con disabilità Covid da quelli non Covid come è avvenuto con la notizia dell’organizzazione d’un ampio spazio interno presso il reparto di Malattie Infettive con posti letto per la Riabilitazione in cui ricoverare pazienti Covid negativizzati. La delibera 525 della Giunta regionale, che ha istituito l’iniziale rete ospedaliera per la gestione dell’emergenza, non prevede posti letto per la Riabilitazione". Era stato proprio il direttore del Dipartimento Salute della Regione ad annunciare la dislocazione dei malati Covid in centri appositi tra i quali non figura il Policlinico di Bari. E ora che la situazione sembra essere cambiata, i dirigenti medici dovrebbe essere finalmente restituito alle sue funzioni, ma chiedono precauzioni specifiche: "Nelle more del ritorno ad Asclepios, nuovi posti letto ci servirebbero invece per poter gestire meglio il servizio, ridotto al minimo, che noi, come le altre unità operative, stiamo prestando come effetto dell’emergenza - aggiungono - Attualmente la Riabilitazione è dislocata in due stanzoni angusti nel lato destro del piano terra dell’Ortopedia avendo accanto le stanze con i ricoverati della Neurochirurgia e della Chirurgia vascolare. C’è un solo bagno per i pazienti sia uomini che donne delle tre unità operative e non dei bagni dedicati come le disabilità richiedono. Alla fine del corridoio ci sono due sedie e una scrivania che fanno da postazione per i nostri infermieri. Non disponiamo né degli spazi, né delle attrezzature necessarie a gestire al meglio i ricoverati. E la chiusura degli ambulatori lascia nella totale incertezza la nostra vasta utenza". Insomma una situazione di riorganizzazione che per i medici va a penalizzare l'utenza disabile e non solo: "Sarebbe una forzatura inaccettabile mettere a rischio del personale specializzato nella disabilità da neurolesioni ponendolo a contatto con pazienti apparentemente guariti, ma che potrebbero ripositivizzarsi - concludono - Le gravi carenze delineate nell’attuale gestione dei disabili non Covid rendono invece prioritario, a nostro avviso, un rapido ritorno dell’unità operativa ad Asclepios con tutte le garanzie che la struttura e le attrezzature offrono.Siamo contenti di riscontrare il parere analogo del Dipartimento regionale Promozione della Salute, al quale confermiamo la nostra piena disponibilità a dare il meglio di noi stessi nella gestione dei nostri pazienti".

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