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Cronaca Monopoli

Appalti truccati a Polignano, operazione della Finanza: dieci misure cautelari, ai domiciliari il sindaco Vitto

I provvedimenti eseguiti dalla Guardia di Finanza di Monopoli per ipotesi di reati contro la Pubblica Amministrazione e contro la fede pubblica. Tra gli indagati anche il primo cittadino Domenico Vitto, presidente di Anci Puglia

I finanzieri della Compagnia di Monopoli stanno dando esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali – coercitive ed interdittive – emessa dal gip del Tribunale di Bari, nei confronti di 10 soggetti, per ipotesi di reati contro la Pubblica Amministrazione e contro la fede pubblica.

L'inchiesta: gare d'appalto "alterate" per "favorire gli amici"

Tra le persone arrestate, nell'operazione denominata 'Amici miei', il sindaco di Polignano, Domenico Vitto, attualmente anche presidente di Anci Puglia, collocato ai domiciliari. L'indagine riguarderebbe presunti appalti truccati: le misure cautelari, tra arresti e interdizioni, vengono eseguite nei confronti di tecnici e amministratori del Comune di Polignano. L'indagine è coordinata dal pm Michele Ruggiero.

Nell’ordinanza vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei dieci soggetti indagati per i quali è stata avanzata richiesta cautelare (oltre al sindaco, il vice Sindaco e dirigenti e funzionari comunali), nonché di imprenditori locali nei confronti dei quali viene contestato il concorso "in una molteplicità di reati contro la pubblica amministrazione e contro la fede pubblica: dalla turbata libertà degli incanti in forma aggravata, alla turbativa del procedimento di scelta del contraente nei pubblici appalti, da plurimi falsi ideologici in atti pubblici, a fatti di peculato, di rivelazione del segreto d’ufficio, di omissione atti d’ufficio e di sub-appalto illecito".

"Plurime e sistematiche - evdenzia la Procura di Bari in una nota - le condotte collusive e perturbatrici dei pubblici appalti banditi, negli ultimi anni, nel Comune di Polignano a Mare: condotte poste in essere dai pubblici ufficiali apicali dell’ente locale (politici e tecnici), di volta in volta in concorso con diversi imprenditori e professionisti economici interessati all’aggiudicazione di appalti e affidamenti diretti “sotto soglia comunitaria” in un quadro di evidenti legami funzionali al sostegno elettorale nelle elezioni amministrative". Le attività specificamente contestate, spiegano ancora gli inquirenti, riguardano una serie di condotte concorsuali "finalizzate alla turbativa di ben nove procedure di gara, relative al periodo 2020/2021: sono emerse tecniche collusive collaudate, con adattamento e taratura dei bandi di gara, prima ancora della loro pubblicazione, sugli operatori economici collegati agli indagati o soggetti loro vicini. In taluni casi si è assistito all’alterazione della procedura del sorteggio pubblico stabilito nella gara ad evidenza pubblica, in realtà mai avvenuta, con l’intento di escludere gli operatori economici provenienti da altre località del territorio nazionale e, quindi, al di fuori della sfera d’influenza delle figure politico-istituzionali coinvolte nell’inchiesta".

*Ultimo aggiornamento ore 11.40


 

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