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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Politecnico, stop a Ingegneria Edile-Architettura. Il rettore: "Scelta per salvaguardare qualità"

Proteste tra gli iscritti per la decisione del Senato Accademico. Di Sciascio: "Gli studenti saranno garantiti, dal primo all'ultimo. I tempi cambiano e l'Università deve produrre figure occupazionali, non solo laureati"

Pochi iscritti per un corso quasi 'doppione' di altri: dopo anni di immatricolazioni in calo il Politecnico ha deciso di "disattivare" il corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Edile e Architettura, laurea quinquennale a numero chiuso. La scelta è stata approvata pochi giorni fa dal Senato accademico con 16 voti favorevoli, un astenuto (tra i docenti) e il voto contrario di una rappresentante degli studenti. Quasi l'unanimità, dunque, nonostante le critiche di alcune associazioni studentesche, proseguite anche dopo il via libera. Dall'anno prossimo, quindi, non sarà possibile più immatricolarsi per il corso, ma gli iscritti potranno continuare a sostenere gli esami fino al completamento del percorso accademico e il conseguimento della laurea: "Gli studenti - spiega il rettore del Politecnico, Eugenio Di Sciascio - sono totalmente garantiti, dal primo all'ultimo. Se noi dobbiamo offrire ai nostri studenti una preparazione di qualità dobbiamo fare anche delle scelte, quando, come in questo caso, vi sono risorse limitate. Bisogna tenere conto che esiste un corso di laurea in Architettura nella stessa classe magistrale di quello disattivato, oltre, ovviamente a Ingegneria edile e sistemi edilizi. Pur con rammarico per la decisione, dobbiamo riconoscere che l'offerta didattica del Politecnico resta sostanzialmente invariata".

Nell'ultimo anno i nuovi iscritti del corso erano scesi a 46, meno della metà dei 150 posti disponibili, assegnati tramite un test nazionale in cui serve superare anche una soglia minima (20 punti) per essere ammessi, motivo in più che ha forse dirottato gli studenti verso altre materie, in un'ottica complessiva di aumento delle immatricolazioni del 16% registrato nel 2015. Le associazioni degli studenti hanno espresso la loro perplessità sulla scelta: "Non lo riteniamo giusto - spiega Marialuisa Scapati di Studenti Democratici, l'unica ad aver votato contro in Senato accademico -. Il test è effettivamente selettivo ma avevamo da anni chiesto di monitorare la situazione e modernizzare il corso: non è stato possibile discuterne". Il rettore Di Sciascio difende però la decisione ratificata anche dal Cda: "Non potremmo mai fare una programmazione contro i nostri studenti, ma non ci si può innamorare del proprio corso. I tempi cambiano e ce ne dobbiamo accorgere tutti. Produrre laureati non è difficile, professionisti che lavorano è invece più complesso". Per un corso che va via ce n'è uno nuovo in arrivo: dall'anno prossimo, infatti, sarà possibile iscriversi per conseguire la Laurea in Ingegneria dei Sistemi medicali. Segno, forse, della crisi dell'edilizia e dell'evoluzione del mercato occupazionale.

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