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Cronaca

Assalti a bancomat in Francia: sequestrati beni per 60 milioni ai componenti della banda

Operazione di polizia e Guardia di Finanza: il provvedimento riguarda un'indagine che a marzo scorso ha portato a otto arresti nel Barese. I presunti componenti della banda sono accusati di aver messo a segno colpi in alcune località francesi

Un sequestro anticipato di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un valore di circa 60 milioni di euro è stato eseguito dai poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Bari - Ufficio Misure di Prevenzione Patrimoniali - e dai militari del G.I.C.O. della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Bari.

Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Bari su proposta del Questore di Bari, è legato ad un'indagine che a marzo dello scorso anno aveva portato all'arresto, tra Palo e Bitonto, di otto persone, accusate di associazione per delinquere per cinque colpi ai bancomat, commessi nel nord della Francia dal 2014 ad aprile del 2015. Il sequestro è scattato per cinque presunti componenti della banda.

I NOMI DEI DESTINATARI DEL SEQUESTRO

I beni sequestrati

Complessivamente, sono stati sequestrati vari beni mobili ed immobili, una quota societaria ed un intero compendio aziendale di una società di fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli a Bitonto,  due imprese individuali con attività di ristorazione-bar sempre a Bitonto, numerosi conti correnti bancari e postali, risultati a seguito delle indagini svolte, nella piena disponibilità, diretta ed indiretta, anche per interposta persona, ai predetti, ovvero di proprietà, oltre che di questi ultimi, dei loro familiari conviventi e di terzi soggetti prestanome. 

Nel dettaglio, i beni sequestrati comprendono: un appartamento a Palo del Colle e due ville a Bari-Palese; 6 terreni agricoli siti in Bitonto e Bari-Palese; 2 bar-ristorazione siti in Bitonto; quota di partecipazione in una società a responsabilità limitata sita in Bitonto, nonché intero compendio aziendale costituito da beni conferiti in comodato d’uso; 2 autovetture; numerosi buoni fruttiferi bancari e postali e conti correnti bancari e postali. "Grazie all'aiuto dei colleghi della polizia francese è saltata fuori la sproporzione tra i redditi dichiarati dagli arrestati - ha spiegato il questore Esposito in un'intervista - che per il fisco erano disoccupati e l'effettiva disponibilità di beni accertata dalle verifiche". I redditi scoperti, infatti, non scendevano mai nella media sotto i 60mila euro e la sproporzione è stata attestata da decenni, addirittura dal 1986.

IL VIDEO DELL'OPERAZIONE

Le indagini sugli assalti

Secondo le indagini,  gli arrestati - sette pregiudicati e la moglie di uno di loro - era solita partire il lunedì da Bitonto, generalmente con macchine a noleggio, per compiere il colpo durante la settimana e fare ritorno in Italia il venerdì. Le indagini sono partite dal rinvenimento di una traccia di dna e da alcune impronte digitali rilevate su un piccone abbandonato davanti ad un bancomat appena scassinato. In totale il bottino dei colpi si aggira sui 200mila euro.

In primis furono identificati due assalitori, poi grazie al controllo incrociato sui loro cellulari, gli inquirenti hanno scoperto l'identità dei restanti componenti della banda, poi estradati in Francia a luglio del 2017. Uno di loro, che non ha pagato la cauzione, si trova ancora in carcere.
 

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