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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Polo della giustizia nelle ex casermette: siglata l'intesa per la nuova sede

Sottoscritto a Roma il protocollo per dare avvio all'iter che dovrebbe portare allo spostamento degli uffici giudiziari baresi nelle caserme dismesse Capozzi e Milano. Decaro: "Avviamo percorso che dovrà avere tempi certi e risorse definite"

C'è la firma del protocollo di intesa per la realizzazione del polo della giustizia nelle ex casermette. Dopo alcuni rinvii, non esenti da polemiche, l'accordo, inizialmente atteso per maggio scorso, è stato siglato oggi al Ministero di Grazia e Giustizia a Roma.

Uffici giudiziari nelle caserme dismesse Capozzi e Milano

Alla presenza dei ministri Alfonso Bonafede e Danilo Toninelli e dei vertici giudiziari baresi, il Comune  e la Città Metropolitana hanno sottoscritto il protocollo di intesa integrativo tra ministero della Giustizia, Agenzia del Demanio, Città metropolitana di Bari, Comune di Bari, Provveditorato interregionale delle OO.PP, Corte di Appello di Bari e Procura generale presso la Corte d’appello di Bari, che prevede appunto la nascita del “Polo della giustizia di Bari” presso l’area occupata dalle caserme militari dismesse "Capozzi" e "Milano".

Decaro: "Serve iter con tempi certi e risorse definite"

"Questa firma rappresenta per la città un passo in avanti - spiega il sindaco Decaro -. Perché ci permette di avviare un percorso istituzionale che dovrà avere tempi certi e risorse definite. Per questo, come abbiamo fatto fino ad oggi, offriamo sin da subito la nostra disponibilità a collaborare per portare avanti tutte le operazioni propedeutiche alle attività necessarie alla realizzazione del futuro Polo della Giustizia di Bari". "Mi auguro - prosegue - questa firma rappresenti un vincolo sul futuro; chiunque nei prossimi anni  sarà sindaco o ministro o siederà ai vertici della giustizia cittadina non potrà tornare indietro e annullare gli sforzi, il lavoro e i sacrifici fatti fino ad oggi per giungere a questo obiettivo. Il Polo della Giustizia barese oggi deve essere una certezza, lo dobbiamo alla città, ai tanti operatori della giustizia e ai cittadini che hanno bisogno di avere un punto di riferimento certo, nella sostanza come nella forma. Perché se è vero, come diceva un grande studioso francese, che la giustizia non può esistere al di là dei suoi simboli, come il diritto non può fare a meno delle sue forme, l’istituzione giudiziaria deve avere una sede di lavoro che rappresenti un simbolo forte di solidità e legalità".


 

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