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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Pacco 'bomba' e incendio sul traghetto, scatta il salvataggio in mare ma è un'esercitazione

Al largo di Bari la simulazione dell'azione di "ricerca e soccorso e antiterrorismo", coordinata dalla sala operativa della Capitaneria di Porto di Bari

Un'esercitazione in mare per simulare i soccorsi in caso attentato a bordo di un traghetto. E' quanto accaduto due giorni fa al largo di Bari, nell'ambito  dell’esercitazione complessa denominata “Seasusarex 2022”, coordinata dalla Sala Operativa della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Bari, sede del 6° MRSC - Centro Secondario di Coordinamento del Soccorso Marittimo.

In particolare - spiega la Guardia costiera di Bari - lo scenario operativo ipotizzato ha visto la simulazione di un attentato di matrice terroristica a bordo di uno dei traghetti che solitamente effettua il collegamento con l’Albania nella tratta Bari – Durazzo. A circa 5 miglia nautiche dal porto di Bari, è stata simulata l’esplosione in stiva, precisamente, nei locali garage, di un pacco “bomba” che, provocando un incendio a bordo, ha fatto scattare una situazione di emergenza SAR marittima per il salvataggio di 258 passeggeri e relativo equipaggio. 

Si è provveduto quindi ad attuare le disposizioni previste nei Piani di sicurezza previsti per queste situazioni cercando di agire senza ritardo, e nel più breve tempo possibile, "contando su elevate capacità di integrazione/interazione delle varie componenti/forze concorrenti sulla base di accordi pregressi, procedure consolidate, esperienze maturate e fiducia reciproche". 

All’unisono tutta l’organizzazione marittima riunitasi per la circostanza in un “tavolo di crisi”, dunque, Prefettura, Questura, Polizia di frontiera, Vigili del fuoco, Guardia di Finanza, Carabinieri, Dogana, Autorità di Sistema del Mare Adriatico meridionale, Piloti, Rimorchiatori ed Ormeggiatori del porto di Bari, con il prezioso contributo della Società Grandi Navi Veloci, "ha posto in essere azioni immediate al fine di mitigare o eliminare il rischio di eventi dannosi o situazioni di pericolo a discapito dell’elemento umano, dell’ambiente e delle infrastrutture portuali. A tal riguardo - evidenzia la Guardia costiera - è stato interessante verificare l’interazione tra i piani di security del porto di Bari ed il Piano Cristoforo Colombo, nonché le discendenti azioni da attuare proprio in scenari di natura terroristica come in questi casi". 

Da evidenziare ad esempio, l’intervento degli artificieri e delle unità cinofile della polizia, intervenute a bordo, insieme ai vigili del fuoco, quando la nave era a circa due miglia dalle ostruzioni del porto di Bari, al fine di effettuare una bonifica e scongiurare qualsivoglia ulteriore minaccia terroristica che potesse mettere a repentaglio la sicurezza della nave, dei passeggeri, nonché dell’intera comunità locale. Al termine dell’esercitazione i naufraghi caduti in mare sono stati tratti in salvo da Unità navali della Guardia Costiera e della Guardia di finanza ed il traghetto è stato ormeggiato in sicurezza presso il molo San Vito ove sono stati sbarcati passeggeri e mezzi.  

"Durante la suddetta operazione complessa - sottolinea la Guardia costiera - è stata valutata la prontezza, lo stato emotivo e la capacità di tutti i singoli competenti elementi organizzativi delle amministrazioni coinvolte, valorizzando ed implementando la consapevolezza situazionale prodromica alla gestione delle situazioni in condizioni di massimo stress, al fine di garantire il fine istituzionale che tutte le amministrazioni dello Stato perseguono: la sicurezza".


 

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