rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Pr barese morto a Roma, l'ultima telefonata alla compagna: "Addio, prenditi cura del nostro bambino"

Francesco Vitale, precipitato da un palazzo in via Pescaglia la mattina del 22 febbraio scorso, avrebbe chiamato la donna la sera prima del tragico evento. Secondo gli inquirenti, la chiamata potrebbe essere stata concessa all'uomo dai suoi sequestratori per metterlo ulteriormente sotto pressione

Prima di morire avrebbe chiamato al telefono la compagna per un ultimo saluto. Francesco Vitale, il pr di Bari morto il 22 febbraio scorso dopo essere precipitato da un palazzo in via Pescaglia a Roma, secondo quanto riporta RomaToday, avrebbe effettuato un breve telefonata, la sera prima della morte, per comunicare il proprio amore verso la donna e per chiederle di prendersi cura del loro bambino.

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, Vitale sarebbe stato sequestrato nella Capitale dopo il mancato pagamento di 500mila euro, somma che l'uomo avrebbe dovuto restituire ad un gruppo di narcotrafficanti. Le indagini hanno, per il momento, portato in carcere due indagati: si tratta di Sergio Placidi, 48 anni di mestiere buttafuori nelle discoteche noto come Sergione, e Daniele Fabrizi, trentasettenne noto come Saccottino. Per entrambi l'accusa è di sequestro di persona a scopo di estorsione con l'aggravante del decesso della vittima.

Le indagini dei carabinieri avrebbero identificato nelle 8 del 22 febbrario, la scadenza dell'ultimatum per la restituzione del denaro. Francesco Vitale, conosciuto come 'Ciccio il barbuto', sarebbe morto alle 11 dello stesso giorno. I militari, coordinati dai pm antimafia Francesco Cascini e Francesco Minisci, stanno verificando la possibilità che dietro la morte violenta di Vitale ci sia un grosso giro di soldi e droga. Affari che avrebbero avuto inizio anni prima del tragico epilogo avvenuto in un appartamento della Magliana, a Roma. Il giorno prima di morire, Vitale era venuto da Bari insieme alla sua fidanzata per incontrare i suoi creditori. L'appuntamento però si sarebbe trasformato in un sequestro, una trappola.

Salito a bordo del T Max guidato da Sergio Placidi, Ciccio barbuto sarebbe stato portato nell'appartamento di via Pescaglia 40. Vitale sarebbe stato picchiato e torturato. A Ciccio Barbuto sarebbe stata concessa un'ultima chiamata con l'obiettivo, forse, di metterlo ancora di più sotto pressione. 

La telefonata alla compagna, è stata per Vitale un addio alla compagna ed una raccomandazione sul futuro del figlio. La dinamica della tragica fine dell'uomo è, però, ancora avvolta dal mistero: gli inquirenti stanno verificando la pista del suicidio, istigato dal comportamento dei sequestratori. I due indagati sono ritenuti il 'braccio armato' del sodalizio criminale con cui Vitale avrebbe avuto un debito. Il suicidio di Vitale potrebbe essere avvenuto in momento di distrazione dei due che lo avevano 'in custodia'.

il nome di Francesco Vitale sarebbe già apparso nelle indagini dei carabinieri di Roma in passato. Già nell'operazione denominata Box il suo cognome circolava. All'epoca non finì né indagato e né arrestato, eppure i carabinieri, secondo quanto riportato da RomaToday, su di lui fecero più di un riscontro investigativo.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pr barese morto a Roma, l'ultima telefonata alla compagna: "Addio, prenditi cura del nostro bambino"

BariToday è in caricamento