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Cronaca

"Pressioni per pilotare inchiesta", arrestati il procuratore di Taranto Carlo Maria Capristo e tre imprenditori baresi

Tra gli arrestati anche un ispettore di Polizia. Secondo gli inquirenti il tentativo non sarebbe andato a buon fine per l'opposizione di un giovane magistrato che poi avrebbe sporto denuncia

Il procuratore di Taranto, Carlo Maria Capristo, è finito in manette assieme ad altre 4 persone nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Potenza su un presunto tentativo di interferenza con un'inchiesta della procura di Trani, nel NordBarese, dove Capristo è stato al vertice fino a pochi anni fa. Tra gli arrestati anche un ispettore di Polizia, Michele Scivittaro e tre fratelli imprenditori baresi, Giuseppe, Cosimo e Gaetano Mancazzo.

In base alle ipotesi investigative, i tre imprenditori avrebbero approfittato del loro legame con Capristo "per indurre un giovane sostituto della Repubblica in servizio nel tribunale di Trani - spiega in un comunicato il Procuratore di Potenza, Francesco Curcio - a perseguire in sede penale, senza che ne ricorressero i presupposti di fatto e di diritto, la persona che loro stessi avevano infondatamente denunciato per usura in loro danno, in modo da ottenere indebitamente i vantaggi economici ed i benefici conseguenti allo status di soggetti usurati".

Secondo gli inquirenti il tentativo non sarebbe andato a buon fine per l'opposizione del giovane magistrato che poi avrebbe sporto denuncia. Capristo e Scivittaro sono accusati di truffa aggravata: avrebbero "falsificato" documenti attestanti la presenza lavorativa dell'ispettore di Polizia presso la Procura di Taranto. Il procuratore avrebbe controfirmato le presenze del poliziotto e i suoi straordinari "mai prestati".

(foto Ansa)

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