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Cronaca Murat / Corso Cavour

Terminati i lavori allo Scacchi, riparte 'Extreme Energy Events': gli studenti studiano lo spazio con il Cern

Il progetto collega diversi istituti su tutto il territorio nazionale: grazie ad uno speciale 'telescopio' analizzano i muoni cosmici e gli sciami estesi, inviando i dati a Ginevra

Anche la comunità studentesca barese - e in particolare quella del liceo scientifico Scacchi - è pronta a dare il suo contributo per lo studio dell'universo. In realtà, però, dovremmo parlare di un ritorno, perché il progetto EEE - Extreme Energy Events - era partito a giugno del 2012, inaugurato in pompa magna dal fisico Antonio Zichichi, membro del comitato scientifico del progetto, che vede in campo anche l'Università di Bologna, l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Bologna, il  Cern di Ginevra, il Centro Fermi di Roma, il FEMCCS di Erice e il WFS (con sedi a Pechino, Ginevra, Mosca e New York).

Il progetto

Il progetto 'EEE' si pone l'obiettivo di portare i ragazzi a contatto con la scienza. All'interno degli istituti scelti viene costruito un "telescopio" fatto con i più moderni e avanzati rivelatori di particelle, collegato tramite strumentazione GPS con i telescopi di altre scuole. L'obiettivo è quello di rivelare i muoni e gli sciami estesi - che formano i raggi che dallo spazio giungono sulla Terra -, grandi anche quanto intere cittadine o più, prodotti dai raggi cosmici primari di più alta energia.

Ai ragazzi viene dato, inoltre, il compito di costruire gli stessi rivelatori a partire da elementi di base, "affinché si rendano conto - spiegano gli organizzatori del progetto - di come si possa passare da materiali poveri a strumenti di altissima precisione". La costruzione dei rivelatori avviene nei laboratori del CERN, nei luoghi più esclusivi della ricerca più avanzata, che vengono resi a tale scopo accessibili ai ragazzi.

La chiusura del laboratorio

Sfortuna ha voluto, però, che nel liceo scientifico in corso Cavour la strumentazione fosse stata installata all'interno di una delle quattro aule 'pericolanti', oggetto di lavori per il rafforzamento dei soffitti fin dallo scorso anno. "La strumentazione funzionava in modalità passiva (ma gli spazi non erano accessibili agli studenti, ndr) fino a giugno scorso - spiega il preside del liceo Giovanni Magistrale -, poi sono partiti i lavori sui solai e abbiamo dovuto bloccare tutto. 

Una situazione complessa, che ha obbligato i ragazzi anche a venire a scuola di pomeriggio per poter frequentare regolarmente le lezioni, vista la mancanza di spazi. In settimana però anche i lavori sulle controsoffittature sono terminati e i ragazzi hanno potuto rimontare la strumentazione. Addirittura, come ricordato in un post su Facebook, gli studenti si sono fermati oltre l'orario delle lezioni per finire di trasportare i vari pezzi della strumentazione e rimettere tutto in posizione per 'comunicare' con il Cern a Ginevra. "Stiamo completando gli ultimi collegamenti del telescopio - racconta il dirigente - e la riattivazione delle bombole di gas per il raffreddamento dell'attrezzatura, ma contiamo di terminare in queste ore. Da lunedì il progetto 'EEE' ripartirà". E forse, grazie all'impegno della trentina di ragazzi del triennio che partecipa alle ricerche, le prossime scoperte sull'universo avranno anche qualcosa di barese 

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