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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Fa prostituire la fidanzata per procurarsi soldi e droga: arrestato a Bari, in manette anche i complici

Cinque in tutto le persone arrestate dai carabinieri: quattro accusate, a vario titolo, di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Secondo quanto accertato, la ragazza sarebbe stata costretta agli incontri anche dopo la scoperta di una gravidanza, e lasciata senza cibo

Assoggettata e indotta a prostituirsi dal ragazzo del quale si era innamorata e con cui conviveva, lasciata senza cibo e costretta agli incontri anche quando era stato scoperto il suo stato di gravidanza. A far luce sulla terribile vicenda sono stati i carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari, che hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Bari, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di cinque soggetti (quattro in carcere, uno dei domiciliari) quattro dei quali ritenuti responsabili di “induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione ai danni di persona tossicodipendente” e il quinto di “detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti”. 
 
Le indagini, coordinate dalla Procura di Bari, scaturiscono dalla denuncia di scomparsa presentata, nel mese di novembre dello scorso anno, dalla madre di una studentessa, poco più che ventenne, che aveva riferito ai carabinieri di temere per l’incolumità della figlia, preoccupata del fatto che la stessa potesse essere stata costretta a prostituirsi da persone poco raccomandabili con cui si accompagnava. Le ricerche, però, erano state sciolte il giorno successivo, perché la figlia si era messa in contatto con la madre, dicendole che andava tutto bene. 

Ma quelle parole, di una madre disperata, hanno spinto i militari dell'Arma ad approfondire le indagini e fare luce sulle reali condizioni della giovane. Il segnale d’allarme, che conferma i timori della madre, arriva nel mese di dicembre, quando i carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bari, alle 6 del mattino, controllano, nei pressi della stazione ferroviaria di Bari, a bordo di un’autovettura in sosta, la ragazza in compagnia di un giovane. Quest'ultimo nella circostanza racconta di averla incontrata dopo aver risposto a un annuncio di incontri pubblicato su una piattaforma web e, per potersi appartare con lei per un’ora e mezza, di aver pagato la somma di 120 euro a un uomo. 

A quel punto, sotto la direzione della Procura, partono le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri mediante pedinamenti, attività tecniche e raccolta di dichiarazioni testimoniali. Di qui, è emerso quel "quadro sconcertante" che ha portato ai cinque arresti. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, uno degli indagati, un 25enne, "approfittando dei sentimenti che la giovane provava nei suoi confronti, l’avrebbe ridotta in uno stato di assoggettamento e, convivendo di fatto con la stessa, l’avrebbe indotta a prostituirsi in varie località delle province Bari, Bat e Brindisi". In particolare, le indagini degli inquirenti hanno potuto documentare come lo stesso avesse pubblicato su una piattaforma web diversi annunci diretti a procacciare clienti alla “propria fidanzata”, con i quali prendeva accordi diretti sulle modalità di tempo, di luogo e per il prezzo della prestazione. Da quanto emerso dall’attività investigativa, "il giovane avrebbe gestito personalmente i guadagni derivanti dall’attività di meretricio, che avrebbe sperperato per le proprie esigenze di tossicodipendente, lasciando la ragazza, anch’ella con problemi di droga, priva di sostentamento alimentare, tanto da spingerla a effettuare ulteriori prestazioni per potersi garantire l’acquisto di cibo, inducendola a prostituirsi anche a notte fonda, percependo quale compenso, non solo denaro ma anche dosi sostanza stupefacente a lui necessarie. Uno stato di cose che sarebbe continuato per mesi, anche quando si è scoperto che la giovane fosse in stato di gravidanza". 

Ma secondo quanto accertato, a vivere dello sfruttamento della prostituzione della studentessa non era solo il “suo ragazzo”, ma altri due giovani, un 33enne e un 22enne, anche loro finiti in carcere con la pesante accusa di sfruttamento della prostituzione. Gli stessi, convivendo di fatto con la coppia nel periodo delle indagini, infatti - secondo le accuse - avrebbero partecipato a curare gli annunci on line e a rispondere alle chiamate dei clienti, gestendo in prima persona anche loro i guadagni dell’attività di meretricio, anche in questo caso "sperperati per l’acquisto di sostanze stupefacenti".

Agli arresti domiciliari, per favoreggiamento della prostituzione, è invece finito un  61enne, gestore e proprietario di fatto di un B&B a Bari, il quale, stando a quanto emerso dagli accertamenti dei Carabinieri, "avrebbe tollerato abitualmente, all’interno della sua struttura ricettiva, la presenza di persone che vi esercitavano la prostituzione, istituendo anche un tariffario ad hoc per l’utilizzo ad ore delle stanze disponibili". Al B&B, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha disposto il sequestro, i militari dell’Arma hanno apposto i sigilli. 

La stessa misura cautelare è stata inoltre notificata in carcere a un 39enne, gravato da numerosi precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti, il quale avrebbe ceduto a uno degli indagati un quantitativo imprecisato di droga per un corrispettivo di 150 euro. La sua figura è emersa nel momento in cui la coppia aveva dovuto allontanarsi dalla struttura ricettiva, perché il 25enne aveva contratto con lo stesso un debito di droga di 150 euro.

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