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Cronaca

Assunzioni bloccate, atenei in rivolta. Vendola: "E' una battaglia per il Sud"

Questa mattina l'incontro con i rettori delle Università pugliesi che da giorni protestano contro il decreto che stabilisce i nuovi criteri per le assunzioni, accusato di penalizzare gli atenei meridionali. Vendola: "E' uno scandalo culturale e politico"

"Non é una lotta dei rettori, dei docenti, degli studenti o dei lavoratori precari. È una lotta per il Sud: se viene ucciso il nostro sistema universitario non abbiamo chance, non c'è futuro". Il presidente della Regione Nichi Vendola si schiera al fianco delLe Università pugliesi che da giorni protestano contro il decreto del governo che assegna i punti organico, stabilendo i criteri per le nuove assunzioni, e che penalizzerebbe le università del Sud.

Questa mattina il governatore ha incontrato i rettori delle Università pugliesi assicurando il sostegno della Regione. "Nelle prossime ore la Regione Puglia non solo confermerà il suo atteggiamento di conflittualità col governo su questo terreno, ma prenderà altre iniziative a sostegno della lotta sacrosanta delle università del sud e delle università pugliesi". Vendola ha annunciato che la Regione raccoglierà "le proposte dei rettori in un documento che intendo inviare al presidente del Consiglio, al ministro dell'Istruzione e università, e ai parlamentari pugliesi, affinché possano comprendere che si tratta di una battaglia politica centrale".

IL DECRETO CONTESTATO - Il decreto del governo, spiegano i rettori, assegna le risorse per le assunzioni sulla base delle tasse pagate negli atenei. Ma al Sud le condizioni socio economiche svantaggiate portano molti studenti a chiedere e ottenere l'esenzione dal pagamento delle tasse. "Uno scandalo culturale e politico", lo ha definito Vendola. "Sembra - ha aggiunto il governatore - di essere tornati al medioevo quando la povertà era una colpa mentre essere ricchi era una virtù".

"MINACCIATO IL DIRITTO ALLO STUDIO" - Per Vendola, "l'economia può essere rimessa in piedi soltanto se si investe sulla formazione e sull'alta formazione, sull'innovazione e sulla ricerca", ma "noi siamo di fronte a un fatto incredibile: nel momento in cui la crisi economica produce a getto continuo sempre più povertà - ha rilevato - la povertà diventa una colpa, viene stigmatizzata, si dà meno ossigeno a chi é in apnea dal punto di vista sociale". "Noi - ha rimarcato - ci ribelliamo". "I rettori delle università pugliesi - ha continuato Vendola - mi hanno rappresentato la preoccupazione di una deriva drammatica. Il sistema universitario in tutto il Mezzogiorno d'Italia rischia di essere travolto da scelte della legge di stabilità, che hanno il sapore di una conferma di politiche che hanno svantaggiato questa parte del Paese". "Noi - ha rilevato - vediamo penalizzata la povertà. Il fatto che questa povertà venga penalizzata e diventi un parametro per quanto riguarda le risorse da assegnare, sia in termini di risorse economiche sia in termini di posti di lavoro, di reclutamento, di piante organiche, é insopportabile". "Siamo di fronte - ha concluso - al rischio di una lesione del diritto allo studio, di una lesione del diritto alla salute. Perché se vanno via 300 studenti dall'università di Bari e l'università ne può reclutare soltanto 15 come è accaduto, vuol dire che saltano anche docenze universitarie legate anche alla vita del Policlinico".

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