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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Mola di Bari

Mola: protesta dopo il blitz della Guardia Costiera, pescatori occupano il Comune

Il sequestro di novellame al mercato ittico ha innescato la protesta della Marineria, che stamattina ha occupato la sala Giunta: "Le norme comunitarie sulla taglia del pescato ci mandano in rovina"

Momenti di tensione si erano registrati già ieri, quando gli uomini della Guardia Costiera avevano fatto irruzione nel mercato ittico sequestrando mezza tonnellata di novellame e denunciando 11 pescatori. Ma la protesta della Marineria di Mola è esplosa questa mattina, quando alcuni pescatori hanno deciso di occupare la Sala Giunta del Comune.

PESCATORI CONTRO LE NORME UE - Al centro delle contestazioni, le prescrizioni comunitarie sulla taglia del pescato, ritenute troppo restrittive rispetto alle precedenti. Le nuove regole prevedono ad esempio la commercializzazione del merluzzo con taglia minima di 20 cm (a differenza della precedente normativa nazionale di 11 cm.) e della triglia con taglia minima di 11 cm (a differenza della normativa nazionale che prevedeva una taglia minima di 9 cm.). Inoltre, i pescatori chiedono una revisione del Regolamento Comunitario n. 1967/2006 nella parte riguardante riguardante il sacco della rete utilizzata per la pesca: anche in questo caso, le regole sarebbero troppo restrittive, quando nel Mar Adriatico vi è una rilevante presenza di specie che allo stato adulto risultano di modeste dimensioni.

IL SOSTEGNO DEL SINDACO - In seguito all'azione dimostrativa dei pescatori, che annunciano di voler proseguire ad oltranza con la protesta, sulla vicenda è intervenuto il sindaco di Mola, Stefano Diperna. "Preso atto che le problematiche riguardanti le marinerie dell’Adriatico non trovano ad oggi una pronta soluzione, - ha scritto il sindaco in una nota diffusa oggi - considerata la rilevante incidenza che l’intero settore della pesca ha sul sistema sociale ed economico non solo di Mola di Bari ma dell’intera Regione, rivolgo alle SS.LL. un accorato appello affinché si possano trovare soluzioni necessarie ed urgenti a tutela dell’intero settore a partire da una sospensione temporanea dell’attuazione del Regolamento Comunitario n. 1967/2006 anche al fine di eseguire le opportune ed ulteriori verifiche sulla sua applicazione".
 

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