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Cronaca

Abbattimento Punta Perotti, la Corte d'Appello: "Suoli non edificabili", no a risarcimenti per ricavi venuti meno

E' stato revocato uno dei quesiti posti ai consulenti tecnici chiamati a quantificare gli eventuali danni subiti dai costruttori del plesso di edifici abbattuti nel 2006 dopo essere stati dichiarati abusivi

E' stato revocato, dalla terza sezione civile della Corte di Appello di Bari, uno dei quesiti posti ai consulenti tecnici chiamati a quantificare gli eventuali danni subiti dai costruttori di Punta Perotti, il plesso di edifici abbattuti nel 2006 dopo essere stati dichiarati abusivi.

Il provvedimento prevede la revoca relativa ai possibili ricavi futuri che la società Sud Fondi della famiglia Matarrese, proprietaria di gran parte dei suoli, avrebbe guadagnato se i palazzi non fossero stati demoliti, quantificati dalla società in circa 150 milioni di euro sugli oltre 460 milioni chiesti di risarcimento a Regione Puglia e Comune di Bari. Nell'ordinanza emessa dalla Corte d'Appello si legge che il ristoro di quei presunti utili "equivarrebbe ad un indebito riconoscimento di un profitto scaturito direttamente da un'attività, materiale e negoziale, di cui è stata definitivamente accertata l'oggettiva illiceità penale", ovvero con i suoli ritenuti non edificabili

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